Page 384 - Galileo. Scienziato e umanista.
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«empiendo il ciel di strida e di rumori, [essi] metton sozzopra il
                mondo». Keplero era un’aquila, una mente forte e indipendente,

                ma aveva una filosofia molto diversa da quella di Galileo. C’era
                da  aspettarselo:  le  aquile  volano  da  sole.  Sorge  allora  un

                problema  interessante:  essere  un’aquila  diventerà  sempre  piú
                arduo, poiché le aquile che l’hanno preceduta avranno lasciato

                un  numero  sempre  inferiore  di  verità  da  scoprire,  ed  in

                conseguenza tanto meno alletterà, e tanto minore sarà il numero
                de’  suoi  seguaci».  Crescerà  però  il  numero  degli  storni,

                disgustosi e vocianti, poiché la magnificenza delle affermazioni,
                le  fallacie,  le  frodi  e  le  chimere  saranno  sempre  piú  popolari

                della vera conoscenza, e il numero degli stolti è infinito                       187 .  Il
                vasto  dominio  di  ciò  che  non  può  essere  conosciuto  rimarrà

                dominio  della  Super  Aquila,  Dio  stesso,  l’unico  a  conoscere
                tutto  188 .

                    «Or  vegga  V.  S.  Illustrissima,  passando  a  cose  piú
                sostanziali»:  Sarsi  aveva  provato  a  replicare  al  cavillo  di

                Guiducci,  secondo  cui  un  telescopio  allungato  per  vedere  le
                cose da vicino non è lo stesso strumento di uno accorciato per

                vedere  le  cose  lontane.  Qual  era  la  risposta  di  Sarpi?  Un
                trombone è sempre lo stesso strumento, in qualunque modo lo

                giri! Che sofisma! Sarebbe disposto Sarpi a dire che una canna

                d’organo corta e spessa, che produce una nota bassa, è la stessa
                cosa  di  una  canna  lunga  e  sottile,  ricavata  da  quella,  che

                produce una nota alta? Chi lo sa. Sarebbe disposto Galileo a dire
                che  il  liuto  che  sta  suonando  si  moltiplica  in  tanti  strumenti

                distinti  quando  preme  le  corde  in  punti  diversi  della  tastiera?
                Come  sappiamo,  dietro  alla  stupida  argomentazione  si

                nascondeva un certo imbarazzo: sebbene Galileo comprendesse
                la correttezza della spiegazione data da Sarsi della capacità dei

                telescopi  di  raccogliere  la  luce,  non  poteva  ammettere  che
                questa costituisse la causa efficiente del passaggio delle stelle

                dall’invisibilità  alla  visibilità.  Forse  era  preoccupato  del  fatto
                che  riconoscere  questo  punto  avrebbe  messo  in  dubbio  non
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