Page 377 - Galileo. Scienziato e umanista.
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migliore dei casi, di copiare le scoperte galileiane). Guiducci si
                paragonò  a  Clavio,  che  aveva  realizzato  una  composizione

                creativa basandosi in gran parte sul lavoro di altri, e ad Andrea
                del  Sarto,  che  non  aveva  disdegnato  copiare  un  quadro  di

                Raffaello.  Seguendo  Galileo,  Guiducci  aveva  superato  Grassi
                della  stessa  misura  con  cui  Michelangelo  aveva  superato

                Apelle    168 . Per il resto, Guiducci declassò la teoria delle comete

                di  Galileo  a  mera  possibilità,  introdotta  semplicemente  ai  fini
                della discussione; respinse gli esperimenti di Grassi in quanto

                «molto fallaci e non senza sospetto di fraude»; e si preoccupò
                con cura di correggere Grassi quanto a esegesi                   169 . In un versetto

                di Daniele omesso da Grassi, un angelo spense il fuoco prima
                che  Sadrach  e  compagni  entrassero  nella  fornace.  Guiducci  si

                inginocchiò poi, ironicamente, in direzione di Trento: «Io non
                intendo d’interporre in ciò il mio parere, ma me ne rimetto in

                tutto e per tutto alle dichiarazioni ed esposizioni de’ sacri dottori
                e  maestri  in  divinità:  giudichin  eglino  se  […]  il  re

                Nabucdonosor vedesse i santi per entro le fiamme, […] e dican
                se  sia  lodevole  o  no  il  citar  in  questa  guisa  la  Sacra

                Scrittura»    170 . Scacco matto.
                    Dato che la lettera di Guiducci non rispondeva alle principali

                argomentazioni  ottiche  e  fisiche  di  Sarsi,  e  dato  che  i  gesuiti

                descrissero la Libra di Grassi come una sconfitta di Galileo, i
                suoi  amici  –  in  particolare  le  linci  Cesi,  Cesarini,  Ciampoli  e

                Stelluti – lo sollecitarono perché vi rispondesse. Questo segnò
                un cambiamento di strategia: Cesi e Stelluti avevano consigliato

                a  Galileo  di  evitare  in  generale  il  confronto,  e  si  erano
                dispiaciuti  che  egli  avesse  deciso  di  offendere  i  gesuiti  e

                chiudere  cosí  una  porta  attraverso  cui  la  sua  scienza  avrebbe
                potuto  entrare  nelle  scuole.  Cesi  si  era  dato  da  fare  per

                mantenere aperta quella porta, inviando a Bellarmino un erudito
                saggio  sulla  concordanza  dell’astronomia  moderna  con  le

                affermazioni  dei  Padri.  Bellarmino  aveva  risposto  lodando
                l’iniziativa, e consigliando amichevolmente che Cesi si trovasse
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