Page 376 - Galileo. Scienziato e umanista.
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spiegare  cose  molto  difficili  grazie  a  dimostrazioni  molto
                semplici», si era spinto troppo oltre. «Ho trovato ogni singolo

                esperimento del tutto falso – che Galileo possa perdonarmi per
                aver  detto  la  verità».  Grassi  sottolineò  come  fosse  possibile

                leggere  alcuni  caratteri  stampati  attraverso  la  fiamma  di  una
                candela,  quando  fossero  stati  posti  vicino  a  essa,  dalla  parte

                opposta  rispetto  all’osservatore:  la  visibilità  di  altri  oggetti

                dipendeva dalla loro distanza dalla candela e dall’occhio, dalla
                loro  natura  e  da  altre  fonti  di  luce  presenti               166 .  Forse,  per

                «accendere» Galileo, Grassi illustrò la trasparenza della fiamma
                ricorrendo a una storia tratta dalle Scritture. Il re di Babilonia

                Nabucodonosor aveva ordinato alla propria gente di adorare una
                statua d’oro, e non accolse di buon grado la notizia che gli ebrei

                Sadrach,  Mesach  e  Abdenego,  che  occupavano  importanti
                posizioni sotto di lui, non si erano prostrati come era stato detto

                loro  di  fare.  Nabucodonosor  ordinò  loro  di  prostrarsi,
                minacciando  di  gettarli  in  una  fornace  di  fuoco  ardente.  I  tre

                rifiutarono e il re, infuriato, diede ordine che si aumentasse il
                fuoco della fornace di sette volte, di legare i tre dignitari e di

                gettarli  nella  fornace.  Ma  le  vampe  di  fuoco  bruciarono  i
                carnefici,  non  i  condannati.  «Ecco,  –  disse  il  re,  –  io  vedo

                quattro  uomini  sciolti,  i  quali  camminano  in  mezzo  al  fuoco,

                senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a
                un figlio di dei»      167 .

                    Guiducci non cercò di rispondere alle argomentazioni fisiche
                di  Grassi,  ma  scrisse  una  lettera  di  protesta  a  un  importante

                professore di retorica al Collegio Romano, Tarquinio Galluzzi,
                che  era  forse  stato  suo  docente  quando  venne  educato  «con

                amore  incredibile  e  veramente  paterno».  L’aspetto  piú
                interessante della lettera è l’affermazione di Guiducci di essere

                l’autore del Discorso e dei provocatori argomenti ad hominem
                contro  Grassi  (spudorato,  caustico,  tagliente,  capace  solo,  nel

                migliore  dei  casi,  di  copiare  lo  stile  galileiano)  e  Scheiner
                (pignolo,  privo  di  talento  artistico,  ladro,  capace  solo,  nel
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