Page 370 - Galileo. Scienziato e umanista.
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a 5˝ per una stella di prima magnitudine e a 5˝/6 per una di
sesta. In quest’ultimo caso α = χ/72 e c è pari al raggio terrestre
(r. t.), partendo dall’ipotesi, comunemente accettata, che d =
2400 r. t., cosa che non sembrava incredibile. In questo modo
Galileo pensava di poter rispondere alla sfida di Tycho a
Copernico, e conservare l’idea di dischi stellari finiti 148 . Perché
non eludere del tutto il problema, concordando con Grassi che
le stelle non hanno una dimensione percepibile quando vengono
osservate con il telescopio? Non era nello stile di Galileo
accettare correzioni da parte di altri.
Nella sua influente Astronomiae pars optica (1604), Keplero
aveva proposto che le comete non si muovono lungo traiettorie
circolari ticoniche, ma in linea retta: l’apparente curvatura delle
loro traiettorie è un effetto della rotazione terrestre 149 . Galileo-
Guiducci aveva fatto propria questa idea con alcune modifiche –
sebbene, ovviamente, non potesse ammetterlo; a un astronomo
esperto come Grassi, tuttavia, il legame tra la causa aggiuntiva,
non specificata, che porterebbe la teoria delle comete di Galileo-
Guiducci in linea con l’osservazione e con il modello proposto
da Keplero era ovvio 150 . Nel 1619 Keplero riaffermò e raffinò il
modello, da cui, come disse, poteva ricavare tante
argomentazioni a favore del moto annuo quante comete erano in
cielo 151 . Questo smascherò pericolosamente Galileo-Guiducci.
«I Giesuiti se ne tengono molto offesi»: cosí Ciampoli
informò Galileo della reazione che forse voleva provocare.
Siamo nel luglio del 1619. In dicembre i buoni padri si
sentivano borbottare la parola «annihilare» quando si faceva il
nome di Galileo 152 . Il paziente Grienberger fu scioccato dal
duro trattamento riservato ad Apelle, Grassi, e ai matematici –
anzi: alla matematica – del Collegio Romano. Non avevano
attaccato Galileo (né, se è per questo, lo aveva attaccato
Biancani nella sua Sphaera, che veniva stampata proprio
quando Guiducci tenne la propria lezione all’Accademia
Fiorentina), ma lo avevano anzi trattato bene e con franchezza.