Page 360 - Galileo. Scienziato e umanista.
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lo  so»  129 .  Con  queste  premesse,  Biancani  produsse  un  ottimo
                libro  di  testo,  pieno  di  informazioni  indifferenti  alla  scelta  di

                sistema del mondo (calendari, eclissi) e di descrizioni dei nuovi
                fenomeni – la Luna con le montagne, il Sole con le macchie,

                Venere con le fasi, Giove con i suoi satelliti, Saturno con le sue
                propaggini. Il Sole siede al centro degli altri pianeti (tranne che

                della Luna), come se fosse il loro Signore, «stando all’opinione

                comunemente  accettata  dagli  astronomi».  Copernico,  Tycho  e
                Keplero: tutti loro ci insegnano che i pianeti girano intorno al

                Sole  come  la  Luna  gira  intorno  alla  Terra                 130 .  La  frase  era
                strettamente  vera  e  ovviamente  falsa:  un  equivoco  perfetto,

                gesuitico perfino, dato che la Terra è un pianeta per Copernico e
                qualcos’altro di unico nel suo genere per Tycho.

                    Biancani concluse la propria rassegna celeste con le comete.
                Ancora una volta seguí Tycho nel collocarle nell’orbita solare,

                sopra la Luna; tale disposizione si accordava con le osservazioni
                compiute da astronomi gesuiti, in molte parti della Germania e

                dell’Italia, di una cometa molto brillante vista per la prima volta
                alla fine di novembre del 1618. L’analisi compiuta al Collegio

                Romano  mostrò  che  viaggiava  lungo  un  grande  cerchio  nel
                cielo, attorno al Sole, sebbene non fosse centrata in esso, a una

                distanza che avrebbe dovuto essere determinata. C’era però una

                difficoltà: se passavano attorno al Sole, come descritto da Tycho
                (fig.  6.1),  le  comete  avrebbero  dovuto  presentare  delle  fasi,

                come  Venere.  Perché  non  ne  presentano?  Esse  non  trovavano
                poi posto nella cosmologia tradizionale, cosí come questa non

                spiegava le loro improvvise apparizioni, il loro lento svanire, le
                loro forme bizzarre, e il loro moto libero al di là della Luna. Si

                poteva fare in modo che la cosmologia vi si adattasse? «Vedi,
                caro  lettore,  ci  sono  molte  domande  importanti  cui  si  deve

                ancora dare una risposta»           131 .



                Figura 6.1.
                La tipica orbita di una cometa secondo Tycho Brahe; da Galilei, Discorso delle comete
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