Page 355 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Merlino calcola che i pianeti girano intorno al Sole; ed essendo
saggio, oltre che intelligente, non rivela le proprie scoperte alle
persone troppo ignoranti per apprezzarle – ovvero a tutti. Alla
fine, profetizza, verrà un tempo propizio per la riscoperta e la
rivelazione: «Tempo verrà […] | Che dell’Etruria il piú pregiato
ingegno | I vetri miei rinovellando illustri» 116 . Allora fioriranno
le arti e le scienze, insieme a una razza di Merlini ispirati da
Galileo.
2.2. Leone letterario.
La poesia è una medicina in sé stessa, ed è anche dolce
rivestimento per verità spiacevoli: «Continui perciò V. S. Ecc. ma
la lettura del Berni et di Ruzante, – consigliò Sagredo a Galileo,
– et lasci per hora da una parte Aristotile et Archimede». A
Galileo non mancarono mai poesie da leggere: poeti buoni e
cattivi gli mandavano i propri lavori per avere un suo giudizio; e
non era infrequente che lui stesso fosse il soggetto: «Tu,
Galileo, sopra il terrestre limo | Il sentier chiuso a noi primiero
apristi» 117 . Buonarroti e vari altri poeti promettenti piú giovani
di lui si incontravano in una sorta di seminario informale di
poesia nella casa di Galileo a Firenze 118 . Di tanto in tanto
Galileo partecipava alle riunioni dell’Accademia Fiorentina, di
cui venne eletto console nel gennaio del 1620 119 . La retorica,
anziché la geometria, sarebbe stata l’arma per la sua lotta
missionaria.
I libri che Galileo pubblicò a proprio nome prima del 1616
erano resoconti di nuovi fenomeni (Sidereus Nuncius, Istoria e
dimostrazioni intorno alle macchie solari) o sviluppi di una
teoria precedente (Discorso intorno alle cose che stanno in su
l’acqua). Sebbene le opere in italiano a volte si abbassavano al
sarcasmo e all’insulto, il loro scopo non era quello di offendere,
ma di presentare delle scoperte e di convincere i lettori della
loro attendibilità, e del diritto di Galileo di rivendicarne la
priorità. I tre libri che Galileo scrisse tra il 1616 e il 1632