Page 353 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 353
come se i due stessero esprimendo un comune giudizio sul
gesuita che, per rendere la cosa ancor piú divertente, era un
membro eminente del collegio che aveva lodato Cesarini come
il nuovo Pico. Senza l’aiuto editoriale e il continuo stimolo da
parte delle linci romane, Galileo potrebbe non aver mai scritto Il
Saggiatore, in cui inserí, frammiste a molte critiche scorrette,
alcune belle espressioni del proprio metodo di filosofare 111 .
La realizzazione del Saggiatore, e le successive interazioni
tra Ciampoli, Barberini e Galileo, illustrano con particolare
chiarezza l’importanza e anzi la necessità che la nuova scienza
naturale aveva di collegarsi alla letteratura nell’Italia della
prima età moderna. Come è dimostrato dalla carriera di
Ciampoli, la capacità di scrivere poesie forniva l’accesso alle
accademie e consentiva di entrare in contatto con sostenitori
potenti; poteva portare all’occupazione di posizioni influenti e
al controllo delle reti clientelari dentro e fuori l’onnipresente
istituzione ecclesiastica. Come sappiamo, in un primo momento
Galileo prese contatto con patroni come Strozzi attraverso le
accademie letterarie fiorentine 112 ; successivamente, come
abbiamo visto, i poeti furono tra i primi a celebrare le sue
scoperte. Questa modalità di promozione non cessò con il
decreto del 1616: un poeta poteva cantare cose che un filosofo
non poteva dire.
Bastino due esempi. Il primo è tratto dall’Adone dello
sfrontato e verboso napoletano Giambattista Marino, a proprio
agio nelle corti come in prigione, che infarcí i propri
componimenti poetici con immagini sensuali, metafore roboanti
e le storie, le mitologie, i tropi, i cliché e i paradossi di tutti i
poeti umanisti da Petrarca a Tasso. La sensualità e i temi trattati,
che indussero il circolo di Barberini a lanciare l’anatema contro
Marino, potrebbero averlo favorito presso Galileo, se non fosse
stato per il gusto di Marino per i giochi di parole (32 ossimori
consecutivi, in un caso), i preliminari amorosi (la caccia senza