Page 356 - Galileo. Scienziato e umanista.
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offrono pochi contributi scientifici nuovi, ma contengono molte
innovazioni nell’arte della persuasione. Il primo di questi libri,
Discorso delle comete, venne pubblicato nel 1619. È
significativo che a svelarlo sia stato un uomo di lettere, Mario
Guiducci, in una lezione tenuta all’Accademia Fiorentina. Ha
due protagonisti, dietro le quinte: Galileo e Orazio Grassi, il
matematico gesuita che viene attaccato nell’opera. Il secondo
libro è invece Il Saggiatore (1623): anch’esso ha due
protagonisti dietro le quinte, «Lotario Sarsi», lo pseudonimo
sotto cui Grassi replicò a «Guiducci», e Cesarini, cui Galileo si
rivolge frequentemente per prendersi gioco di «Sarsi». Il terzo
libro, il capolavoro retorico di Galileo – o, per usare le parole di
Campanella, la «comedia filosofica» –, il Dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo (1632) porta in scena i tre
interlocutori del Saggiatore, con «Salviati» nei panni di
Guiducci, «Sagredo» in quelli di Cesarini, e «Simplicio» in
quelli di Sarsi 120 . Galileo rimane dietro le quinte, per
manipolare gli attori nei loro disaccordi e nelle loro digressioni
(commedie dentro la commedia, come le descrisse Salviati), e
per ricevere le loro lodi.
Abbiamo una commedia dell’arte, una serie di duelli fra
uomini mascherati: Sarsi (Grassi) attacca Guiducci (Galileo);
Galileo, da (as)saggiatore, difende Guiducci, cioè sé stesso,
contro Sarsi; Salviati a volte indossa la maschera di Copernico
(lo dice lui stesso) mascherandosi al contempo da Galileo;
Sagredo, fingendo di essere un commentatore neutrale, è
un’altra personificazione di Galileo. Solo Simplicio è quello che
appare essere: un nobile stupido, infarcito dell’erudizione delle
scuole, incapace di pensare con la propria testa, immobile
quanto la Terra aristotelica – in breve: la caricatura di tutti i
filosofi che avevano avuto la sfrontatezza di respingere le
rivelazioni di Galileo. I partecipanti a una mascherata possono
parlare e muoversi in modi piú bizzarri di quanto non facciano
nella vita normale. Galileo approfittò il piú possibile di questa