Page 340 - Galileo. Scienziato e umanista.
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elencati dal maestro del Sacro Palazzo, cosí come fece lui; mise
al bando tutti i libri che insegnavano la teoria copernicana; e
fece riferimento a tale offensiva dottrina come «la falsa dottrina
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dei Pitagorici, del tutto contraria alle Sacre Scritture» . La
Congregazione dell’Indice annunciò la propria decisione – si
tratta dell’unico documento ufficiale relativo alla decisione del
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1615-16 che venne allora pubblicato – il 5 marzo del 1616 .
L’assistente del cardinale Bonifazio Caetani, Francesco
Ingoli, che si era confrontato pubblicamente con Galileo nel
1615-16 e si era guadagnato l’incarico di consultore del
Sant’Uffizio per la sua prova, ricevette l’incarico di emendare
Copernico. Egli propose di lasciare intatto il nucleo dell’opera,
nonostante il fatto che si basasse sul moto della Terra, perché
utile per la compilazione dei calendari, e di purificarlo, a uso dei
lettori cristiani, cancellando i passaggi in cui Copernico parlava
della propria ipotesi come una «teoria», o affermava in ogni
caso la verità del proprio sistema. La Congregazione dell’Indice
ricevette le proposte di Ingoli nel 1618 e dopo che i matematici
del Collegio Romano ebbero espresso la loro approvazione, le
pubblicò nel 1620. Non vennero però rese disponibili fino alla
pubblicazione della seconda edizione dell’Indice di papa
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Clemente, nel 1624 . Sembra che solo i possessori italiani del
testo di Copernico, e non tutti, soppressero i passi come era
stato indicato. L’intera faccenda dimostra un’invidiabile fede
nell’efficacia delle distinzioni verbali tanto care alle scuole e
alle dispute confessionali: chiunque poteva leggere la dottrina
condannata e corretta, e chiunque – tranne Galileo – poteva
discuterla, almeno in linea di principio, ammesso solo che la
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chiamasse un’ipotesi .
Il De revolutionibus di Copernico può essere stato il primo
libro dedicato quasi interamente a quella che chiameremmo
scienza a essere condannato, anche temporaneamente, dalla
Congregazione dell’Indice. Precedentemente, le scienze naturali
erano state toccate dalla censura soltanto perché parte di libri