Page 336 - Galileo. Scienziato e umanista.
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mi fa grazia di arrivare allo scoprimento delle loro fraudi, cosí
                mi  darà  facultà  di  potergli  ostare,  e  ovviare  a  qualche

                deliberazione dalla quale ne potesse succeder qualche scandalo
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                         ta
                per S.  Chiesa» . Un testimone oculare di queste prestazioni, il
                vecchio  amico  di  Galileo  Querenghi,  parlava  probabilmente  a
                nome di molti quando diceva di ammirare i modi di Galileo ma

                di rifiutare il suo messaggio: «dall’andar attorno in fuori che si

                fa  con  le  girandole  del  cervello,  possiamo  star  fermi  a  nostra
                posta  senza  volar  con  la  terra,  come  tante  formiche  sopra  un
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                pallone che andasse per aria» .
                    Spinto da amici e avversari a produrre una dimostrazione che

                rendesse  il  mondo  copernicano  piú  plausibile  ai  loro  occhi,
                all’inizio del gennaio del 1616 Galileo mise per iscritto la teoria

                cinematica  delle  maree  abbozzata  nei  quaderni  di  Sarpi  del
                1595:  quando,  nell’estremo  momento  del  bisogno,  Galileo  fu

                costretto  a  presentare  una  dimostrazione  della  teoria
                copernicana,  riuscí  a  offrirne  una  che  aveva  superato  l’esame

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                minuzioso di fra Paolo . Il Discorso del flusso e reflusso del
                mare prende la forma di una lettera ad Alessandro Orsini, che

                aveva piú o meno l’età della teoria stessa ed era stato nominato
                cardinale esattamente 18 giorni prima. Apparentemente Galileo

                non poté reclutare nessuno dei cardinali piú anziani che si era

                coltivato  a  cui  destinare,  perché  la  diffondessero,  questa  sua
                demonstratio potissima. Non collaudato ma entusiasta, Orsini si

                incaricò di spiegare al papa che le maree sono, rispetto al mare,
                quello che lo sciabordare dell’acqua è rispetto a una chiatta, se

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                la Terra-chiatta naviga lungo una rotta copernicana .
                    Se mai gli inquisitori videro la teoria delle maree applicata

                allo sciabordio dell’acqua in un secchio di Galileo, non se ne
                fecero  abbindolare.  Non  si  conciliava  né  con  la  filosofia

                comunemente  accettata  né  con  la  fisica  che  Galileo  aveva
                inventato  per  trattare  le  macchie  solari  (nuvole  che  ruotano

                attorno  al  Sole)  e  la  rotazione  della  Terra  su  sé  stessa
                (l’atmosfera che ruota insieme alla Terra). La teoria non poteva
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