Page 305 - Galileo. Scienziato e umanista.
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benissimo che tutto quel che io sono, sono per lei, e per il nome
                che porto di suo discepolo»           218 .



                    4.2. Vecchi amici.

                    All’inizio  Cremonini  e  Galileo  rimasero  in  contatto

                attraverso Paolo Gualdo, i cui resoconti possono riflettere il suo
                gusto per gli scherzi. Nel maggio del 1611 Gualdo scrisse che

                Cremonini aveva avuto parole molto affettuose nei confronti di
                Galileo, sebbene si stesse preparando a pubblicare un trattato,

                De caelo, contro di lui. Galileo rispose fingendo apprensione,
                alla qual cosa Cremonini rispose che non aveva alcun motivo di

                preoccuparsi, dato che nel nuovo De caelo non si faceva cenno
                alle  sue  scoperte.  Gualdo  afferma  che  Cremonini  si  rifiutò  di

                guardare  attraverso  il  telescopio:  questo  comportamento,  reso

                celebre  dal  modo  in  cui  in  seguito  Galileo  lo  ridicolizzò,  è
                diventato  il  segno  distintivo  del  filosofo  ottuso.  Ma  il  motivo

                per il quale Cremonini non riteneva attendibile il telescopio era
                che aveva guardato attraverso uno di essi: l’immagine lo aveva

                confuso, provocandogli una sensazione di vertigine. Ne aveva
                concluso  che  soltanto  le  persone  con  una  vista  particolare  e

                un’immaginazione  senza  confini  potevano  vedere  ciò  che
                Galileo aveva affermato di vedere              219 .

                    In ogni caso, per Cremonini e per molti altri le osservazioni
                di Galileo non potevano costituire una sfida efficace alla fisica

                di  Aristotele.  Cremonini  ridusse  l’epistemologia  in  gioco  a
                un’unica domanda: se la Luna è una grande roccia, che cosa la

                trattiene  dal  cadere?  Il  sistema  di  Aristotele  poteva  essere
                sbagliato,  e  le  osservazioni  di  Galileo  ne  evidenziavano  le

                difficoltà – ma a meno che Galileo non riuscisse a fornire una

                fisica  adeguata  che  rendesse  conto  dei  fenomeni  ordinari,  le
                scomode evidenze empiriche indicate dal telescopio sarebbero

                rimaste  scomode  e  basta.  Nessun  sistema  astronomico,
                compreso  quello  di  Tolomeo,  soddisfaceva  i  rigidi  vincoli

                imposti a una scienza dei principî primi                220 . Galileo riconobbe la
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