Page 301 - Galileo. Scienziato e umanista.
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I  cavalieri  erranti  viaggiano  leggeri.  Galileo  si  liberò  delle
                figlie  non  appena  raggiunsero  l’età  da  marito:  nel  1613  le

                sistemò in un convento delle Sorelle Povere di santa Chiara, ad
                Arcetri,  appena  fuori  Firenze,  dove  avrebbero  passato  il  resto

                della vita. Non era stato facile – e non perché la separazione lo
                addolorasse  particolarmente,  ma  perché  le  due  fanciulle  non

                avevano  i  requisiti  principali  per  essere  incarcerate  a  vita:  in

                primo  luogo,  non  avevano  l’età;  e  poi  erano  sorelle.  Poteva
                risolvere  il  problema  dell’età  trovando  loro,  all’inizio,  una

                sistemazione come pensionanti; ma la proibizione di avere due
                parenti  naturali  come  suore  nel  medesimo  monastero  poteva

                essere superata soltanto con una dispensa proveniente da Roma.
                Grazie  alle  sue  conoscenze  con  vari  cardinali,  incluso

                l’affidabile  Del  Monte,  e,  si  dice,  l’intervento  decisivo  di
                Castelli,  Galileo  ottenne  la  dispensa.  Dopo  tre  anni  di  vita

                monastica, all’età di 16 anni, Virginia prese i voti e il nome di
                Maria Celeste (tav. 12); lo stesso fece Livia un anno piú tardi,

                diventando suor Arcangela             205 .
                    Galileo  non  aveva  fatto  nulla  di  strano  sbarazzandosi  cosí

                delle  proprie  figlie.  Il  costo  di  dare  in  matrimonio  due  figlie
                illegittime  a  famiglie  di  rango  appropriato  al  filosofo  del

                granduca  sarebbe  stato  proibitivo.  Galileo  può  però  essere

                criticato, e a ragione, per non aver consentito loro di informarsi
                e  scegliere  il  convento  che  preferivano,  come  il  suo  nuovo

                amico  Barberini  raccomandò  alla  propria  nipote,  che  stava
                pensando  di  trascorrere  una  vita  contemplativa.  Galileo  non

                aveva  i  mezzi  di  Barberini,  ma  aveva  un  buono  stipendio  e
                aveva saldato completamente (o quasi completamente) i propri

                debiti nel momento in cui dovette trovare una sistemazione per
                le  figlie.  Si  era  mostrato  generoso,  fin  troppo  generoso,  a

                provvedere alle proprie sorelle, e molto probabilmente le Povere
                clarisse si erano offerte poiché la badessa del convento, che era

                la  sorella  di  Belisario  Vinta,  amico  di  Galileo,  aveva  insistito
                con  lui  perché  le  figlie  prendessero  il  velo  durante  il  proprio
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