Page 298 - Galileo. Scienziato e umanista.
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gli avevano consigliato di andarci piano, cosa che fece, per
risparmiare Welser 195 . Ciononostante, si permise una stoccata
ad Apelle e ai filosofi in generale, che avevano preferito
«l’autorità dell’opinione di mille [alla] scintilla di ragione di un
solo» che aveva capito che il fatto che il Sole ruotasse su sé
stesso confermava la teoria di Copernico 196 . Questo fu un po’
troppo per Welser, che evitò di pubblicare le lettere che Galileo
gli aveva inviato apparentemente a causa delle spese per
riprodurre i grandi disegni nella loro dimensione originale. Cesi
fu però felice di prendere su di sé l’incarico, curando e
pubblicando i contributi di Galileo alla fisica del Sole. In quanto
curatore dovette anche negoziare con l’Inquisizione a proposito
di certi passaggi e con Galileo per sfumare i toni della sua
retorica. Cesi prestò particolare attenzione alla realizzazione
delle incisioni, a proposito delle quali si consultò con Cigoli. Il
bel libro di Galileo, Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie
solari e loro accidenti, venne stampato in 1400 copie, la metà
delle quali comprendeva anche le lettere di Scheiner a
Welser 197 .
Il titolo e la lingua sono importanti. A differenza del Sidereus
Nuncius, la Istoria non era un semplice resoconto dei fenomeni
(istoria), ma anche un’indicazione del vero carattere
dell’universo (dimostrazioni) 198 . A differenza del precedente
lavoro, inoltre, l’opera venne pubblicata in volgare, rispondendo
alla richiesta di Cigoli per testi che fossero accessibili a persone
poco pratiche del latino accademico – e con grande disagio per
il suo lettore piú interessato, Scheiner, che non conosceva
l’italiano. La scelta della lingua spostò il grandioso dramma
delle macchie solari dalla scena europea al teatro di attività di
Galileo. Rendere la filosofia accessibile ai giovani italiani che,
«come dice Ruzzante […] non potendo vedere le cose scritte in
baos, si vanno persuadendo che in que’ slibrazzon ghe suppie
de gran noelle de luorica e de filuorica […] e conse purassè che
strapasse in elto purassè» («non riuscendo a capire le cose