Page 293 - Galileo. Scienziato e umanista.
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[artistico] era un vettore di conoscenza di dimensioni veramente
cosmiche». Ai primi di maggio Galileo iniziò a usare il metodo
di Castelli, che consisteva nel proiettare l’immagine telescopica
del sole su un foglio di carta fissato a una tavola, cosí da
disegnare carte in scala delle macchie, dipinte con inchiostro o
con l’acquarello. A differenza del Sole di 25 mm di Scheiner,
Galileo e Cigoli inscrissero le proprie osservazioni in circoli di
125 mm di diametro, mettendo cosí in evidenza la vista di
scorcio che si aveva delle macchie alle estremità, e rendendole
invece con precise sfumature altrove. A poco a poco i disegni di
Galileo e quelli di Cigoli relativi ai medesimi giorni diventarono
sempre piú simili tra loro, anche se non furono mai identici, a
differenza di quanto non esclamò Galileo nella seconda lettera a
Welser («si adattano a capello con i miei») 186 .
In questa seconda lettera Galileo sosteneva, a partire
dall’assottigliamento delle macchie e dall’accorciamento delle
distanze fra di loro a mano a mano che procedevano verso le
estremità della superficie solare, che dovessero trovarsi sulla
superficie, o comunque molto vicine a essa. Considerando,
come fece Galileo, l’asse del Sole perpendicolare all’eclittica,
una macchia vista dal centro della Terra sembrerebbe muoversi
lungo una retta AB parallela all’eclittica e perpendicolare alla
linea dello sguardo (fig. 5.9). Per ipotesi, la macchia si sposta,
di fatto, lungo l’arco semicircolare ACB, cosí che quando si
trova in X (o in Y) sembra invece trovarsi in P (o in Q), come
nella figura 5.10. Immaginiamo ora che la macchia descriva un
cerchio di raggio b, maggiore del raggio del Sole, a. Ne segue,
per ipotesi, che si troverà in X´ (o in Y´) quando viene osservato
in P (o in Q). Al crescere di b, X´Y´ tende a pareggiare PQ. Ma
XY > PQ; per ogni lunghezza del raggio b > a, X´Y´ < XY. Si
controlla molto facilmente quando la linea dello sguardo
interseca X´Y´ e XY, dato che il valore atteso di XY può essere
calcolato a partire dalle precedenti misurazioni di P e di Q
(assumendo che le macchie giacciano sulla superficie solare) e