Page 297 - Galileo. Scienziato e umanista.
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macchie solari] dubito che voglia essere il funerale o piú tosto
l’estremo et ultimo giuditio della pseudofilosofia, essendosi già
veduti segni nelle stelle, nella luna e nel sole». A Welser
confidò che le frequenti creazioni e distruzioni scoperte nel Sole
indicavano ancora un’altra meraviglia da aggiungere a quelle
che già aveva trovato nel cielo: la distruzione della città celeste
di Aristotele 193 .
Nel frattempo Apelle aveva corretto ed esteso le sue prime
lettere, scritte frettolosamente, con altre tre dirette a Welser, che
le pubblicò nel settembre del 1612. In De maculis solaribus et
stellis circa Jovem errantibus, accuratior disquisitio Scheiner
sostenne ancora che le macchie solari sono ombre fatte da
materia oscura, cui ora egli ascriveva una debole
semitrasparenza per dare conto di alcune sue piú precise
osservazioni del cambiamento nelle forme e nel gioco d’ombre
al passaggio delle macchie sul disco solare. Ancora una volta
ipotizzò che la medesima materia oscura si era prima riunita e
quindi separata per creare l’illusione delle lune attorno a Giove
e delle protuberanze attorno a Saturno; e accennò al fatto che la
brillantezza della Luna, che egli attribuiva alla luce solare che
filtrava attraverso il corpo della Luna, indicasse come anch’essa
potesse essere fatta dalla materia oscura. Per il 25 luglio, giorno
in cui datò la sua sesta lettera a Welser, aveva avuto modo di
leggere la prima lettera di Galileo: l’equilibrio della sua risposta
esprimeva il piacere che le sue osservazioni si accordassero con
quelle di un «testimone piú grande di tutti gli altri», il
messaggero celeste. Conteneva anche un lungo resoconto delle
fonti di un errore d’osservazione, riconosceva che la Terra fosse
un corpo che rifletteva la luce, e invocava una nuova
cosmologia che tenesse conto della materia oscura che egli
pensava volasse attorno al sistema planetario 194 .
Galileo aveva la accuratior disquisitio di Scheiner davanti a
sé quando, il primo dicembre del 1612, mandò a Welser l’ultima
delle sue lettere sulle macchie solari. I suoi amici Cesi e Cigoli