Page 300 - Galileo. Scienziato e umanista.
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concorre all’accordamento del gran sistema Copernicano, al cui
palesamento universale veggonsi propizii venti indirizzarci con
tanto lucide scorte, che ormai poco ci resta da temere tenebre o
traversie». Sembra che Galileo avesse assimilato i lobi di
Saturno alle lune di Giove, fornendo una stima del loro periodo
in base all’intervallo tra la loro prima osservazione da lui
compita e la loro scomparsa: il calcolo della data della loro
ricomparsa tenevano conto dei moti relativi della Terra e di
Saturno, cosí come anche del periodo dei lobi, e dunque faceva
riferimento al sistema copernicano 203 .
Poco prima di questa professione di fede, quando stava
obiettando all’uso della parola «stelle» che Scheiner aveva
utilizzato per riferirsi alle macchie, Galileo si ricordò di Astolfo,
l’esploratore lunare. Il collegamento che fece fu un’improbabile
allusione alle stelle, in questo caso agli occhi della strega
malvagia Alcina, che aveva la cattiva abitudine di trasformare
gli amanti abbandonati in alberi di mirto: Astolfo si trovava in
questa brutta situazione quando Ruggiero, smontando dal suo
cavallo alato sull’isola di Alcina, si fermò a scambiare quattro
chiacchiere con lui. Quella sera la strega ammaliatrice andò da
Astolfo; quasi del tutto svestita, sorrideva attraverso «quelle
ridenti stelle» che lo facevano sentire come se le sue vene
fossero percorse da zolfo bollente. Fortunatamente aveva un
antidoto ai suoi ingannevoli paralogismi: Ruggiero aveva un
anello, l’anello della ragione, con il quale riuscí a liberarsi dopo
aver trascorso una serata alquanto piacevole. Fuggendo da
Alcina e dai suoi seguaci peripatetici, Galileo – cioè Ruggiero –
corse all’altro capo dell’isola dove la sorella di Alcina, un’altra
maga sua rivale, praticava la corretta filosofia 204 .
4. Storie di famiglia ed ex amici.
4.1. Storie di famiglia.