Page 290 - Galileo. Scienziato e umanista.
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sia errar con l’universale, che esser singolare nel rettamente
discorrere». Ciononostante, Galileo avrebbe azzardato qualche
ipotesi. A parte la loro esistenza, tutto ciò che Apelle aveva
scritto delle macchie era sbagliato: non sono scure, ma solo
meno brillanti del Sole; non hanno niente a che vedere con le
stelle; e potrebbero benissimo far parte della superficie solare,
nonostante le argomentazioni di Apelle in base alle quali non è
possibile che siano trasportate in circolo da un’ipotetica
rotazione del Sole. Quest’ultimo punto era di capitale
importanza: Apelle aveva osservato che una macchia che
attraversava il disco solare senza svanire impiegava circa 14
giorni; se il Sole effettivamente ruotasse, un’ipotesi che
Scheiner respingeva, e se la rotazione causasse il moto delle
macchie, allora le medesime macchie dovrebbero ritornare nelle
medesime posizioni una volta al mese. Ma non accade.
Quindi… Galileo rispose che l’argomentazione sarebbe stata
convincente se sapessimo che le macchie sono caratteristiche
permanenti. Sappiamo però che non lo sono, quindi… 181 .
Il povero Scheiner non era riuscito neppure ad accettare la
grande verità che Venere e Mercurio ruotassero attorno al Sole:
supponeva infatti che i loro transiti potessero essere visibili
come grandi macchie in moto attraverso il disco solare, a
velocità calcolabili in base a modelli planetari. Di fatto, Galileo
scrisse, sarebbero di gran lunga troppo piccoli per riuscire
distinguibili; per stabilire la posizione di Venere – e qui sta il
punto – non era poi necessaria alcuna altra prova, oltre al fatto
che essa presentasse le fasi rivelate al mondo dal messaggero
celeste. Venere viaggia attorno al Sole come tutti gli altri
pianeti, secondo i pitagorici e i copernicani. Se le macchie non
sono gruppetti di stelle, che cosa sono allora? Se c’è una cosa
cui assomigliano di cui abbiamo esperienza, rispose Galileo, è
una nube, che compare, scompare, si allarga e si restringe, e si
muove quasi contigua alla superficie della Terra. Se potessimo
guardare alla Terra dal Sole, «e se la Terra in sé stessa si