Page 284 - Galileo. Scienziato e umanista.
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dell’acqua (fig. 5.8). Che cosa contiene e trattiene il fluido nei
crinali, opponendosi alla sua gravità? Galileo non ne dà alcuna
spiegazione: è un fatto e basta. Paragonando la culla e la
scheggia a una barca e al suo carico, Galileo sostenne che la
gravità specifica rilevante era quella della combinazione della
scheggia insieme all’aria. In questo modo abbiamo il
galleggiamento, in accordo con il principio di Archimede 165 .
Figura 5.8.
Una scheggia di ebano JKOP immerso in una culla d’acqua di altezza a; l’aria occupa
lo spazio ABKJ.
A queste ingegnose speculazioni Galileo aggiunse alcuni
esercizi di geometria, per disorientare quei peripatetici che
avevano saltato i passaggi matematici. A ben guardare, si
capisce che nessun crinale potrebbe essere piú profondo
dell’altezza a. Quale spessore x di un pezzo di ebano di base A
sarebbe in grado di supportare tale culla? O, nelle parole di
Galileo, qual è il rapporto dello spazio vuoto della culla rispetto
a quello pieno? Risposta: (δ–1) : δ. Proseguí quindi a
investigare come lo spazio e l’equilibrio variassero al mutare
della forma degli oggetti galleggianti (in particolare coni, coni
sovrapposti ad altri coni, e cosí via), suscitando l’ammirazione
degli uomini di Galilea e la confusione dei farisei 166 . I cardinali
Del Monte e Capponi ne furono entusiasti; i cardinali
Bellarmino, Deti e Gonzaga rimasero indifferenti; i professori
pisani e padovani confusi; Welser e altri lealisti contenti e