Page 279 - Galileo. Scienziato e umanista.
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dovuto mettere per iscritto le proprie argomentazioni, e sarebbe
                stato quindi costretto ad abbandonare o a mettere allo scoperto i

                suoi soliti cavilli, chimere, distinzioni, sofismi e contraddizioni.
                Avevano  già  esagerato  con  le  parole  dette  a  voce,  sostenne,

                andando a gridare per piazze, chiese e gondole che non poteva
                sapere nulla di fisica perché era un geometra. Ma non sapevano

                con chi avevano a che fare: non potevano piú «soffogarmi ed

                esterminarmi, come profanatore delle sue [di Aristotele] sante
                leggi» piú di quanto i selvaggi di Ariosto avessero potuto punire

                per  aver  liberato  l’appetitosa  verginella  che  avevano  riservato
                per l’orco. E proprio come Orlando li detestava, come un orso

                detesta i cani che abbaiano, e ne uccise trenta con dieci colpi del
                suo telescopio – o meglio della sua spada –, cosí Galileo, senza

                alcuna  armatura  ma  con  al  braccio  lo  scudo  della  verità  e  la
                protezione del proprio principe, avrebbe eliminato «qualunque,

                fuori  di  ragione,  contro  alla  ragione  imperiosamente  vorrà
                muovere assalti»        159 .

                    Curioso di sapere che cosa avesse acceso di tanta passione il
                proprio  matematico,  Cosimo  spinse  il  nuovo  professore  di

                filosofia  a  Pisa,  Flaminio  Papazzoni,  a  rappresentare  la
                posizione  peripatetica  contro  Galileo,  in  un  dibattito  che  si

                sarebbe  tenuto  alla  presenza  della  famiglia  del  granduca.  Di

                solito questo tipo di spettacoli andavano in scena dopo pranzo
                (un  surrogato  della  televisione)  e  Galileo  era  obbligato  da

                contratto a prendervi parte quando gli veniva chiesto di farlo.
                Fece dunque la propria parte di giullare di corte molto potente,

                rispondendo  alle  domande  che  gli  venivano  rivolte  e
                difendendosi nel modo piú arguto possibile. In quanto momenti

                ricreativi,  le  dispute  postprandiali  non  richiedevano  una
                dichiarazione di vittoria o un’ammissione di sconfitta. Nel caso

                che stiamo considerando, Galileo vinse facilmente – non perché
                Papazzoni  fosse  incompetente  ma  perché,  dovendo  la  propria

                cattedra  a  una  raccomandazione  di  Galileo,  non  aveva  alcun
                interesse  a  impegnarsi  piú  di  tanto           160 .  Cosimo  apprezzò  a  tal
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