Page 280 - Galileo. Scienziato e umanista.
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punto questa versione di Androclo e il leone che la fece andare
                di  nuovo  in  scena  alla  presenza  di  due  cardinali  in  visita  alla

                corte,  Barberini  e  Gonzaga,  che  parteciparono  al  divertimento
                parteggiando, rispettivamente, per Galileo e per Papazzoni. Per

                allora – siamo nell’ottobre del 1611 – Galileo aveva sviluppato
                abbastanza materiale da riempire un piccolo libro, e una teoria

                abbastanza  generale  da  attaccare  la  teoria  peripatetica  su  vari

                fronti. Colpito nuovamente da malattia o ipocondria, si ritirò a
                Le Selve per scrivere il Discorso intorno alle cose che stanno in

                su  l’acqua  o  che  in  quella  si  muovono  (1612).  È  un  testo
                galileiano  esemplare:  porta  a  casa  un  risultato  archimedeo

                nuovo  e  pulito  applicando  la  meccanica  pseudoaristotelica
                all’idrostatica;  infarcisce  l’applicazione  con  della  geometria

                ripetitiva; introduce un’osservazione acuta; basa su di essa un
                principio fisico che – letteralmente – fa acqua da tutte le parti;

                butta  qua  e  là  dei  riferimenti  a  una  fisica  non  aristotelica;  e
                insaporisce  il  tutto  con  riferimenti  alla  stupidità  dei  propri

                avversari    161 .
                    Il nuovo risultato riguarda un prisma di legno a galla in un

                recipiente  rettangolare.  Ammettiamo  (fig.  5.6)  che  il  livello
                originario  dell’acqua  nel  recipiente  sia  I  e  che  il  livello  dopo

                l’immersione  del  prisma  sia  II.  Il  principio  meccanico

                aristotelico  di  Galileo  è  che  il  momento  (peso  ×  velocità)  del
                pezzo  di  legno  deve  essere  uguale  a  quello  dell’acqua,  per

                qualunque  piccolo  spostamento  verticale  dall’equilibrio.
                Spingiamo  il  legno  verso  il  basso  alla  distanza  x;  il  livello

                dell’acqua si alzerà simultaneamente di y, dove x : y = (A – a)
                (B – b) : ab. Se il moto avviene nel breve intervallo di tempo t,

                allora, in base al principio,



                                    (peso del prisma) (x/t) = (peso dell’acqua) (y/t).



                    Sia  δ  la  gravità  specifica  del  legno,  in  rapporto  all’acqua
                presa come unità. In questo modo, la relazione precedente può
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