Page 282 - Galileo. Scienziato e umanista.
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bidimensionale. Egli pensò al prisma d’acqua QO e a quello di
legno PR come a due pesi in equilibrio: l’atto di spingere PR
verso il basso alza QO, e cosí via, e questo porta ovviamente
alla relazione PQ = c (1 – δ), o cδ = c – PQ, o ancora quello che
vogliamo, cioè PS·δ = QS·1. Le uniche grandezze geometriche
in questa equazione sono le altezze del legno e dell’acqua: il
tronco galleggerà indipendentemente dalle sue dimensioni e
dalla quantità d’acqua nel recipiente, ammesso che ce ne sia
abbastanza da bagnare il legno e da riempire un prisma di
altezza QS e di base OS, che può essere quasi sottile quanto si
vuole. Si tratta del famoso paradosso idrostatico, che era (ed è)
utile per sollevare pesi e lasciare a bocca aperta i neofiti. Galileo
celebrò il paradosso nel suo solito modo, sommessamente, in
quanto rivelatore delle «cause di qualche accidente ammirando
e quasi incredibile, qual sarebbe che una picciolissima quantità
d’acqua potesse col suo lieve peso sollevare e sostenere un
corpo solido, cento e mille volte piú grave di lei» 162 .
Figura 5.7.
Un prisma vincolato a galleggiare contro il bordo del bacino della figura 5.6.
Il celebrante richiamò l’attenzione anche su un’altra