Page 271 - Galileo. Scienziato e umanista.
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scienza basata sulle «sensate esperienze e necessarie
dimostrazioni». Questa frase, che è diventata un grido di
battaglia, si riferiva alla demonstratio potissima 137 . Nonostante
le riserve sulle montagne, Galileo interpretò il sostegno delle
sue scoperte da parte dei gesuiti come un passo importantissimo
verso il raggiungimento del consenso necessario per stabilire
una premessa in fisica.
Il 18 maggio Galileo ritornò al Collegio Romano per essere
celebrato di fronte a tutti i suoi studenti e professori, oltre ai
principi, ai prelati e cardinali. Maelcote tenne un’orazione
sull’opera del nuncius, il messaggero celeste lí presente,
compresi i suoi Saturno dai tre corpi e Venere dai molti
splendori 138 . Naturalmente Galileo partecipò anche ad adunanze
di letterati: a una di queste, tenutasi nel palazzo del cardinale
Giovanni Battista Deti, ascoltò il suo vecchio amico Strozzi
tenere una relazione sull’argomento, quanto mai opportuno,
dell’orgoglio; davvero un ottimo discorso, riferí Galileo a Vinta,
che lo aveva reso orgoglioso di essere fiorentino. Ovunque
andasse, Galileo era il fenomeno del momento. Al plauso si
aggiunsero anche molti porporati: i cardinali Ottavio Bandini
(zio di Dini), Tiberio Muti, François de Joyeuse e, grazie a una
lettera di Buonarroti, che era diventato un procacciatore di
proseliti nei confronti delle scoperte celesti di Galileo, Maffeo
Barberini 139 . Iniziò cosí un’amicizia che sarebbe finita in
un’inimicizia dall’importanza storica mondiale.
Barberini veniva da una nobile famiglia di commercianti
fiorentini che nel XVI secolo aveva indicato il proprio progresso
sulla scala sociale sostituendo, sul proprio stemma, tre vespe
d’argento (tre tafani, secondo i detrattori) con altrettante api
d’oro. Maffeo, che avrebbe ricoperto Roma di stucchi con il
simbolo delle api, aveva studiato legge a Pisa dopo aver
ricevuto un’educazione tradizionale sotto la guida dei gesuiti a
Firenze e a Roma. A Pisa aveva abitato insieme a Buonarroti,
che conosceva sin dall’infanzia. Dormivano nella medesima