Page 265 - Galileo. Scienziato e umanista.
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studio serio di Venere fino al momento in cui Castelli non gli
                suggerí di farlo – o, come sembra piú probabile, fino all’ottobre

                del  1610,  cosí  come  indicato  nella  sua  risposta  a  Castelli  –,
                avesse rimandato tanto a lungo prima di compiere un’indagine

                di  cosí  grande  importanza  per  i  copernicani.  Una  spiegazione
                plausibile  è  che  egli  fosse  troppo  impegnato  nella  politica

                necessaria  per  trovare  un  patrono  e  nello  studio  di  Giove  per

                intraprendere alcunché di meno promettente                     115 . Un’altra è che
                egli  propendesse  per  il  punto  di  vista  di  Keplero,  e  cioè  che

                pensasse che Venere avesse una luminosità propria, in grado di
                sovrastare le fasi      116 .

                    Una terza possibilità è che non considerasse l’individuazione
                delle fasi come un elemento decisivo. L’elongazione limitata di

                Venere  (e  di  Mercurio)  mostrava  abbastanza  chiaramente  che
                essi  ruotavano  intorno  al  Sole,  come  molti  astronomi  antichi

                avevano insegnato, e come Galileo aveva dato per scontato nel
                Sidereus Nuncius. Al momento di decifrare l’enigma di Cinzia,

                egli  disse  che  le  fasi  mostravano  al  di  là  di  ogni  dubbio  che
                Venere  brilla  di  luce  riflessa,  e  anche  che  –  ovviamente  –

                ruotava  intorno  al  Sole,  «come  anco  Mercurio  et  tutti  li  altri
                pianeti».  Cosí  riteneva  Pitagora,  e  cosí  anche  pensava

                Copernico,  ma  solo  Galileo  era  riuscito  a  «sensatamente

                prova[re]»  che  i  pianeti  superiori  si  comportano  come  gli
                inferiori   117 .  Galileo  può  aver  aggiunto  Tycho  all’elenco  di

                coloro che la pensavano cosí, poiché come sapeva bene, e come
                uno  dei  suoi  sostenitori  gli  aveva  ricordato,  prevedere  che  i

                pianeti  girassero  intorno  al  Sole  non  comportava  mettere  in
                moto la Terra       118 . Finché Galileo non aggiunse «e la Terra è un

                pianeta»  alla  proposizione  che  tutti  i  pianeti  girano  intorno  al
                Sole,  o  facesse  propria  l’intera  teoria  copernicana,  la  sua

                formulazione della conclusione implicata necessariamente dalla
                sequenza  delle  fasi  di  Venere  si  accordava  perfettamente  con

                quanto era previsto dal sistema ticonico               119 .
                    Le forme di Venere sorpresero gli astronomi tanto quanto le
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