Page 260 - Galileo. Scienziato e umanista.
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immergendosi nella «dottrina profonda, gli alti pensieri, dotte
speculationi, e […] la consonanza et unione meravigliosa del
tutto». Al che il priore dell’abbazia di Castelli a Brescia
r
aggiunse: «Felice il nostro secolo, nel quale dal S. Galilei si
sono scoperte sí stupende cose!» 100 .
Galileo e probabilmente anche i Medici sollecitarono poemi
di encomio da premettere all’edizione italiana del Sidereus
Nuncius, che tuttavia non videro mai la luce. Ci rimane ancora
una raccolta di queste profusioni: contiene 40 esametri, 10 odi
saffiche, 2 epigrammi e 4 distici; tutti in latino, tutti scritti da
gesuiti. Quello che forse è il primo e il migliori di essi, a opera
del napoletano Costanzo Pulcarelli, presenta Galileo come il
nuovo Atlante, la cui brillantezza spaventò a tal punto i cieli da
spingerli ad accendere nuove stelle per competere con lui 101 . I
poeti avrebbero dovuto fare a Galileo il medesimo servizio che
fanno oggi i giornali nei confronti degli scienziati: promuovere
e celebrare le scoperte prima che gli esperti si pronuncino su di
esse 102 . Avere il ruolo di protagonista all’interno di poemi eroici
può dare alla testa, e Galileo iniziò a identificarsi con il proprio
messaggio. Nuncius può significare «messaggio», come aveva
inteso fare Galileo all’inizio, oppure «messaggero»; Keplero, e
sulle sue tracce la maggior parte dei traduttori moderni, intese
nuncius nel secondo senso: cosí facendo, sebbene si siano
sbagliati circa l’intenzione originale di Galileo, Keplero e i
traduttori che lo seguirono colgono la successiva convinzione
galileiana di essere stato inviato dalle stelle, addirittura da Dio
loro creatore 103 .
Dopo aver constatato, a seguito di alcune veloci
osservazioni, come non ci fossero altre lune attorno ai restanti
pianeti, Galileo si dedicò alla determinazione dei periodi di
rivoluzione dei satelliti di Giove. Per risolvere tale problema –
«veramente atlantico», ovvero degno di un Atlante – Galileo
impiegò piú di un anno. Fu necessario distinguere le varie lune e
dedurre le varie orbite nello spazio dalle loro mutevoli distanze