Page 213 - Galileo. Scienziato e umanista.
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questa illuminazione oscillando avanti e indietro tra idee buone
                e cattive e tra esperimenti sempre migliori.

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                    Alessandro: I pendoli ti sono sempre piaciuti . Ma devo dire
                che  l’uso  che  i  medici  hanno  fatto  del  tuo  misuratore  di

                pulsazioni non convincerebbe tutti del fatto che i numeri sono
                importanti per comprendere la realtà.

                    Galileo:  Durante  la  mia  ultima  malattia  Santorio  ha

                dichiarato che il tasso delle mie pulsazioni mi collocava fra gli
                                           a
                ipocondriaci  di  97   classe.  Questo  ha  soddisfatto  lui,  ma  non
                me:  i  medici  dovrebbero  conoscere  e  trattare  le  cause,  non  i
                numeri, delle malattie.

                    Alessandro:  Forse  dovremmo  tenerlo  presente.  Sei  mai
                riuscito in qualche modo a dimostrare la tua affermazione che le

                oscillazioni di un pendolo avvengono sempre nello stesso lasso
                di  tempo,  indipendentemente  dall’ampiezza  delle  oscillazioni

                stesse?
                    Galileo: No, ma ho fatto molti progressi mentre provavo a

                dimostrarlo. Sin dai primi momenti mi sono infatti imbattuto in
                una  proposizione  importante  e  molto  bella  che  può  essere

                dedotta dalla nostra vecchia meccanica, cosí come la facevamo
                a  Pisa:  il  tempo  che  una  palla  impiega  a  rotolare  lungo  una

                corda  fino  al  fondo  di  un  cerchio  disposto  verticalmente  è

                identico  per  ogni  corda,  compreso  il  diametro  verticale.
                Discende dalla regola in base alla quale le velocità di discesa

                lungo  piani  inclinati  della  stessa  altezza  sono  inversamente
                proporzionali  alle  loro  lunghezze.  Facciamo  un  disegno  (fig.

                4.6): ADB è il cerchio, disposto verticalmente e centrato in C.
                La  proposizione  molto  bella  («PMB»,  in  breve)  è  che  per

                discendere da D ad A la palla impiega il medesimo tempo che
                impiegherebbe per discendere da B ad A, indipendentemente da

                dove  si  trovi  D  lungo  il  cerchio.  Per  convincersene  basta
                prolungare  CB  e  AD  fino  alla  loro  intersezione  in  F;  dalla

                regola del De motu antiquiora sappiamo che v                     BA FA
                                                                                    :v  = FA:BA;
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