Page 206 - Galileo. Scienziato e umanista.
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tendenza in base al peso lordo, anziché in base al peso per unità
                di  volume,  o  densità.  Con  questa  importante  chiarificazione

                fummo  d’accordo  sul  fatto  che,  grosso  modo,  il  mondo  è
                costruito con la materia piú pesante, cioè piú densa, piú vicina

                al  centro,  e  con  quella  piú  leggera,  cioè  piú  rarefatta,  in  alto,
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                sotto la sfera della Luna .
                    Alessandro: Sí, pensammo che questa costituisse una mossa

                sicura – lontano, ma non molto lontano, da Aristotele: la teoria,
                infatti, consentiva ai corpi di raggiungere i loro luoghi naturali

                senza  risentire  delle  caratteristiche  impossibili  del  moto  che
                Aristotele aveva imposto.

                    Galileo:  Intendi  la  sua  fissazione  che  quando  è  in  moto
                liberamente,  o  naturalmente,  un  corpo  assume  una  velocità

                determinata dal proprio peso e dalla resistenza del mezzo che
                attraversa cadendo. Ci siamo fatti una bella risata su questo e

                sulla conclusione che egli ne aveva tratto, ovvero che il vuoto
                non  può  esistere.  Da  allora  sono  arrivato  a  capire  che  il  suo

                desiderio  di  tirare  in  ballo  il  mezzo  rispondeva  a  un’esigenza
                profonda: dopotutto, è la separazione di un corpo dal suo luogo

                naturale  che,  in  qualche  modo,  gli  fornisce  la  causa  e
                l’occasione  del  moto.  La  separazione  implica  l’esistenza  di

                un’entità  o  di  un  terreno  intermedi,  dato  che  altrimenti  le

                posizioni  presente  e  futura,  o  attuale  e  potenziale,  del  corpo
                coinciderebbero,  cosa  che  è  assurda.  Aristotele  si  sbagliava

                quando calcolava la velocità del ritorno al luogo naturale in base
                al rapporto tra il peso del mobile e la resistenza del mezzo.

                    Alessandro: Abbiamo mostrato, con l’esperimento e con la
                logica,  che  questo  rapporto  viene  meno,  e  l’abbiamo  quindi

                sostituito con un rapporto che abbiamo ricavato da Archimede:
                la  velocità  del  ritorno  al  luogo  naturale  è  proporzionale  alla

                differenza fra la densità del mobile e quella del medio.
                    Galileo: Da ciò abbiamo facilmente mostrato che nel vuoto

                un corpo si muoverebbe con una velocità finita, proporzionale
                alla  propria  densità:  questo  ha  distrutto  l’argomento  di
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