Page 202 - Galileo. Scienziato e umanista.
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risultati  ivi  contenuti,  lo  faceva  decenni  dopo  averli  ottenuti.
                Queste  sue  sciatte  abitudini  affliggono  e  allo  stesso  tempo

                ispirano  lo  studioso  attento  della  sua  matematica  del  moto.

                Dagli  anni  Settanta  del  Novecento,  quando  Stillman  Drake
                propose  un  ordine  dei  manoscritti  sulla  base  delle  filigrane,

                dell’inchiostro e dell’ortografia, il problema di che cosa sapesse
                Galileo e di quando ne venne a conoscenza è diventato sempre

                piú  complesso  e  oscuro.  Nessun  ordinamento  è  in  grado,  da
                solo,  di  dare  un  senso  logico  e  cronologico  all’insieme  dei
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                manoscritti .  Essi  contengono  molti  numeri  e  alcuni  disegni
                che suggeriscono il tipo di apparato sperimentale di cui furono il

                prodotto: pendoli, piani inclinati, orologi ad acqua, caduta libera
                di  gravi.  Molti  galileiani  moderni  hanno  ripetuto  questi

                esperimenti e, dopo numerosi tentativi e aggiustamenti, hanno
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                riprodotto tali numeri . Ma il loro successo non ha fatto altro
                che aumentare il mistero.
                    Sono stati gli esperimenti a guidare la teoria, o la teoria gli

                esperimenti? A volte le cose sono andate in un modo, a volte
                nell’altro – ma in alcuni casi, e non sono casi isolati, in nessuno

                dei due modi. Galileo poteva rimanere fedele a una teoria che lo
                attraeva nonostante un’enorme quantità di risultati sperimentali

                che la confutavano. Nel corso di quello che fu il suo periodo di

                maggiore creatività per quanto riguarda la scienza del moto, tra
                il  1602  e  il  1609,  saltò  probabilmente  dalla  teoria

                all’esperimento  e  da  un’idea  all’altra,  andò  avanti  e  indietro,
                inventando un genere, la fisica matematica descrittiva, che era

                guidato  nella  maggior  parte  dei  casi  dal  suo  semplice  buon
                gusto,  o  poco  di  piú.  Ne  conseguí  una  scienza  cupa,  limitata,

                precisa, ma anche alcuni risultati straordinari, descritti come piú
                accurati di quanto non fossero effettivamente, da utilizzare per

                sostituire un capitolo della vasta, variegata e verbosa biblioteca
                della filosofia aristotelica.

                    Gli  esegeti  di  Galileo  hanno  ritenuto  che  questo  gioco  di
                datazioni valesse la candela. Per molte ragioni: Drake riteneva
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