Page 204 - Galileo. Scienziato e umanista.
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                delle  idee  contenute  in  essi .  Galileo  pensava  che  Mazzoni
                avesse  tratto  gran  parte  della  sua  discussione  degli  errori  di

                Aristotele  dalle  conversazioni  nel  corso  delle  loro  camminate
                nei dintorni di Pisa, ma Mazzoni non ritenne necessario indicare

                alcun  ringraziamento.  Del  Monte  non  fece  cenno  a  Galileo
                quando descrisse idee molto simili a quelle di cui Galileo stesso

                avrebbe fatto piú tardi uso come se fossero sue. Né, per essere

                precisi,  Galileo  ha  mai  sostenuto  di  essere  l’autore  delle  piú
                importanti  nuove  idee  sul  moto  presentate  nelle  sue  opere  a

                stampa.  Egli  rimane  anzi  in  secondo  piano  quando  il  suo
                portavoce descrive scoperte di cui era venuto a conoscenza da

                una conversazione. «Il  nostro accademico  mi ha  detto di  aver
                scoperto che…»: anche in questa forma l’affermazione riguarda

                una conoscenza, non stabilisce una priorità.
                    Già  nel  1610  Galileo  era  a  conoscenza  di  tutto  ciò  che

                avrebbe  piú  tardi  reso  pubblico  in  Discorsi  e  dimostrazioni
                matematiche intorno a due nuove scienze (1638). Lui, Sarpi e

                almeno una o due altre persone allora sapevano che i corpi in
                caduta libera incrementano la distanza dal punto di partenza in

                modo  proporzionale  al  quadrato  del  tempo  trascorso,  e  che  la
                loro  velocità  aumenta  linearmente  con  il  tempo;  che  la

                traiettoria  di  un  corpo  lanciato  o  sparato  obliquamente  è  una

                parabola;  che  il  moto  violento  e  quello  naturale  possono
                coesistere  nel  medesimo  corpo  fin  dal  primo  istante  della

                violenza; e che una velocità impressa non si esaurisce da sola.
                Ciò che sembra essenziale sapere non è chi fece quali scoperte e

                quando,         ma      perché        Galileo        arrivò       a     considerarle
                fondamentalmente  importanti,  a  vederle  come  la  base  di  una

                nuova scienza del moto. Per quale motivo respinse le domande
                e  le  risposte  che  sul  moto  avevano  fornito  Aristotele  e  i  suoi

                commentatori,  tra  i  quali  dovremmo  contare  anche  lo  stesso
                Galileo, o almeno il Galileo autore del De motu antiquiora?

                    Per arrivare a una risposta, in questo pasticcio di date incerte,
                attribuzioni  dubbiose  e  reciproche  influenze,  senza  pretendere
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