Page 199 - Galileo. Scienziato e umanista.
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no? S’e’ fosse anche di polenta, non potrebbero essi né piú né meno
prenderlo di mira?
Ciononostante, Matteo – proprio come Galileo – fa delle
congetture sulla natura della stella, finendo per concludere che
la teoria di Galileo è la migliore fra quelle disponibili. Vestiti i
panni del filosofo, si cimenta con Aristotele:
Matteo: Io credo che in Cielo ci sia né piú né meno caldo e freddo, e
molle ed asciutto, com’è anche qui da noi. Perché, o non si vede ch’e’ ci è
dello spesso e del rado, e del lucente e dell’oscuro? Che è egli ciò? o non
sono tutti l’uno all’incontrario dell’altro? sí o no? Ma vuoi di piú? Questa
stella ci poteva essere, eppure non c’era, e poi adesso la c’è. Non è il
rovescio, questo?
Nale: Oh canchero, ma e’ ci aggiunge che se in Cielo vi fosse terra,
acqua, aria e fuoco, e’ non ci si potrebbe vedere attraverso come si fa,
sendoché e’ diventerebbe spesso e scuro […] Egli dice anche, che a questo
modo [cioè se fosse costituito dai quattro elementi] il Cielo non potrebbe
muoversi in giro, sendo che gli elementi vanno tutti in su o in giú, ma non
attorno.
Matteo: E sí che mancano letterati, i quali dicono che la terra gira torno
torno come una macina da molino! […] Oh che mi venga il morbo, se
costui, dottore com’è, cavandosi la vesta, non sembrerebbe un uomo come
un altro.
Nale: Sta’ a sentire quest’altra, che la non è mica da meno, no. E’ dice
che i matematici hanno dei buoni strumenti e dei sodi argomenti; ma che
non li sanno adoperare.
I nostri villici sono ora arrivati al punto. Matteo
l’agrimensore spiega come misurare la parallasse e che,
nonostante i cavilli dei dottori, gli astronomi erano in grado di
misurarla in modo sufficientemente preciso per sapere se un
oggetto fosse al di sotto della Luna o al di là di essa. Matteo
conduce poi Nale in un giro per la campagna, indicandogli