Page 197 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Aristotele, non rimanervi fedeli . Lorenzini non seguí tuttavia
l’argomentazione fino a questo punto, ma cercò di screditare gli
strumenti per la misura della parallasse con considerazioni di
ordine tecnico, che non comprendeva. Questo portò gli
astronomi a respingere con facilità le sue argomentazioni. La
risposta di Capra fu immediata: in modo sgradevole, si vantò di
aver osservato la nova cinque giorni prima di Galileo. Cosí
facendo quel seccatore punse il professore nel punto in cui era
piú sensibile, il suo onore personale e professionale. Il
risentimento che ne seguí, amplificato dal plagio del compasso,
portò all’attacco smodato cui si è detto prima.
Un’edizione latina del Discorso di Lorenzini finí nelle mani
di Keplero, che lo considerò un affronto per l’astronomia. «Che
cosa dite di queste affermazioni voi, matematici italiani: Clavio,
Guidobaldo, Magini, Galileo […] Perché chiudete gli occhi e
mostrate tanta pazienza di fronte a un fatto tanto
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vergognoso?» . Quando ricevette questa chiamata alle armi,
contenuta nel resoconto kepleriano della nova, Galileo aveva
già mosso i primi passi per distruggere Lorenzini – in un modo,
tuttavia, che Keplero non avrebbe compreso. Galileo si nascose
infatti dietro ad altri: una mossa sconosciuta a Keplero, che era
anche fin troppo schietto. E invece di scrivere una risposta seria,
in italiano o in latino, che avrebbe potuto servire da purgante
agli studiosi che si erano bevuti Lorenzini, Galileo e i suoi
collaboratori scrissero una satira nel dialetto incomprensibile
della campagna padovana.
Galileo e i suoi amici non presero seriamente il duo
Cremonini-Lorenzini, come invece fece Keplero: essi risero del
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filosofo del riso . La presa in giro non infastidí Cremonini, che
aveva imparato a non spazientirsi quando veniva attaccato: «Il
disaccordo su questioni intellettuali non rende nemici uno
dell’altro gli uomini onorevoli; piuttosto, è sintomo di grande
ignoranza detestare le persone che non concordano con la tua
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opinione» . Gli storici, a volte, se ne dimenticano: come la sua