Page 193 - Galileo. Scienziato e umanista.
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certezza, che si trovava oltre la Luna. Avrebbe potuto fermarsi
qui, avendo scoccato la sua unica freccia; e invece abbozzò una
teoria che mandava in rovina il cosmo aristotelico: la nova era
probabilmente costituita da una grande quantità di materiale
leggero, che proveniva dalla Terra e brillava di luce solare
riflessa, come le comete descritte da Aristotele. A differenza di
queste, tuttavia, poteva alzarsi oltre la Luna: non solo portava
cambiamenti nel cielo, ma lo faceva in modo provocatorio,
trasferendo elementi terrestri, corruttibili, alla pura
quintessenza. Questo sollevava possibilità capaci di mandare in
pezzi il cielo: lo spazio interstellare poteva essere riempito da
qualcosa di simile alla nostra atmosfera, come nella fisica degli
stoici, a cui Tycho aveva fatto riferimento nel suo lungo
resoconto della nova del 1572. E se il materiale di cui era
costituito il firmamento assomigliava a quello dei corpi qui
sotto, una teoria del moto costruita in base all’esperienza con
oggetti alla nostra portata potrebbe applicarsi anche alle regioni
celesti. «Ma non sono cosí temerario da pensare che le cose
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possano avvenire in modo diverso da come ho detto» .
La nova impiegò 18 mesi per spegnersi. Galileo ne osservò la
morte prolungata, nella speranza di rilevare una parallasse in
progressiva diminuzione. Se la nova si fosse levata dalla Terra
verso le regioni al di là della Luna, il suo perseverare nella
direzione originale avrebbe potuto essere all’origine della
diminuzione della sua intensità. Supponiamo, quindi, che la
nova abbia iniziato a spegnersi quando si trovava non molto
oltre Saturno, e che si sia mossa a velocità costante lungo una
linea che passa attraverso il centro della Terra. La sua parallasse
variabile potrebbe essere rilevabile se l’universo fosse
copernicano. La massima distanza misurabile con osservazioni
compiute da due punti dipende dalla distanza fra di essi: è il
principio della visione binoculare. Per osservatori tolemaici la
separazione massima possibile di due punti di osservazione è
costituita dal diametro della Terra; per osservatori copernicani,