Page 190 - Galileo. Scienziato e umanista.
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grado di perfezionare il sistema ticonico. L’unione, però, non
era perfetta: Keplero aveva infatti i propri progetti, e Tycho non
gli avrebbe consentito un libero accesso ai propri preziosi dati.
La stella del matematico si dimostrò piú forte: nel 1601, dopo
due anni di non facile collaborazione, Tycho morí – e Keplero
ottenne finalmente i dati di cui aveva bisogno, divenendo anche
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Matematico imperiale .
Tycho godeva di una reputazione dubbia a Padova attorno al
1600. Pinelli aveva corrisposto con lui, posseduto i suoi libri e
compreso le sue rivendicazioni di gloria. Ma quando Tycho
divenne sempre piú interessato a promuovere sé stesso anziché
la propria scienza, Pinelli iniziò sempre piú a dubitare della sua
affidabilità. Come parte della promozione, Tycho inviò in Italia
il proprio studente e genero, Franz Tengnagel, allo scopo di
cercare di ottenere il supporto finanziario del Senato veneziano
e del granduca di Toscana per la costruzione di un osservatorio
astronomico in Egitto, cosí da estendere verso sud il catalogo
delle stelle compilato da Tycho. La spedizione non ebbe
successo, né il sistema ticonico conquistò in Italia molti
simpatizzanti, dato che i gesuiti vi si opponevano, e Clavio in
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particolare . In questo contesto, Tycho cercò di mettersi in
contatto con Galileo; Pinelli incoraggiò Galileo a rispondere,
ma questi preferí il silenzio. Nel 1600 Tycho provò nuovamente
attraverso Pinelli: «La prego di porgere i miei saluti al suo
eccellentissimo professore Galileo Galilei in base al nostro
comune ambito di studi, e di dirgli che se mi scrive […] non
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esiterò a rispondergli» . Ancora silenzio.
Tycho si abbassò a scrivere direttamente. L’occasione, disse,
era stata una conversazione in cui l’ambasciatore del
Granducato di Toscana aveva cantato le lodi di Galileo al Sacro
Romano Imperatore. «Non ho potuto fare a meno di scriverle
per costruire le basi di un’amicizia e di ulteriori scambi
epistolari». Poi veniva una ragione piú plausibile: