Page 185 - Galileo. Scienziato e umanista.
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le  ragioni  per  cui  propendeva  per  la  teoria  copernicana:  «Da
                essa ho dedotto le cause di molti effetti naturali che certamente

                non  possono  essere  spiegati  in  base  all’ipotesi  ordinaria».
                Keplero pensò che Galileo avesse in mente le maree. Non era

                un’idea difficile da trovare: uno dei corrispondenti di Keplero
                aveva  suggerito  che  venti,  maree  e  correnti  oceaniche  fossero

                fenomeni che facevano propendere per una Terra in movimento;

                come abbiamo visto, poi, un collega di Galileo a Pisa, Andrea
                Cesalpino,  aveva  proposto  che  la  causa  delle  maree  fossero
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                delle oscillazioni della Terra . Nel 1591, nel proprio quaderno
                di appunti, Sarpi individuò una possibile causa generatrice per

                le maree, simile a questa ma piú sottile: le piccole escursioni del
                centro di gravità terrestre dal centro dell’universo, causate dai

                fenomeni di evaporazione e di precipitazione, dalla discesa dei
                fiumi verso il mare, dallo scivolamento delle rocce, e cosí via.

                Quattro  anni  piú  tardi  egli  osservò  che  le  maree  avrebbero
                potuto essere causate dalla combinazione del moto diurno e del

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                moto annuale proposti da Copernico .
                    La  teoria  che  Sarpi  aveva  abbozzato  invoca  i  medesimi

                principî che Galileo avrebbe piú tardi posto a fondamento della
                propria  dimostrazione  del  sistema  copernicano.  Sarpi  osservò

                che  le  due  estremità  di  un  lungo  fondale  marino  che  si

                estendesse da est a ovest (si pensi al Mediterraneo) avrebbero
                velocità differenti, come indicato dalla figura 4.2. Il piano del

                foglio  è  quello  dell’equatore  celeste;  A  e  B  sono  punti  nello
                spazio con cui le estremità P e Q del canale semicircolare PQ

                coincidono  quando  iniziamo  a  osservare;  CD  è  la  direzione
                della  rivoluzione  della  Terra  attorno  al  Sole  proiettata

                sull’equatore;  e  la  freccia  in  C  è  il  verso  di  rotazione  della
                Terra. Le velocità di rotazione e di rivoluzione si rinforzano in

                A e si contrastano in B. Dunque, nel corso delle dodici ore in
                cui la rotazione muove il canale dal lato opposto della Terra e la

                rivoluzione  annuale  porta  il  centro  della  Terra  da  C  a  D,  il
                canale attorno a P decelera, mentre quello attorno a Q accelera.
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