Page 183 - Galileo. Scienziato e umanista.
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                vai  avanti» .  A  questo  discorso  di  incoraggiamento,  e
                all’ulteriore  richiesta  di  condurre  una  certa  osservazione

                astronomica per la causa comune, Galileo non rispose affatto.
                Aveva  buone  ragioni  per  rimanere  in  silenzio:  agli  occhi  del

                pratico e cattolico Galileo, l’entusiasta e luterano Keplero non
                era piú vicino alla verità in astronomia di quanto non lo fosse in

                religione.

                    Keplero  poteva  essere  biasimato  non  soltanto  per  aver
                aspirato a ripensare i pensieri di Dio, ma anche per essere stato

                uno studente del detestabile Michael Mästlin, professore nella
                roccaforte luterana di Tubinga. L’Indice aveva condannato tutte

                le sue opere, cosa che Mästlin si era abbondantemente meritato
                per  la  sua  subdola  guerra  a  colpi  di  pamphlet  contro  il  buon

                padre Cristoforo Clavio sulla riforma gregoriana del calendario.
                Ora  il  protégé  di  Mästlin,  l’autore  del  Mysterium

                cosmographicum, si poneva  come una  sorta di  profeta, e  anzi
                come  una  risposta  alla  preghiera  del  Signore:  «Dio  stesso  ha

                aspettato  6000  anni  prima  che  qualcuno  lo  studiasse
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                [correttamente]»   (Galileo  avrebbe  utilizzato  un’espressione
                molto simile a questa quando si pose lui stesso come profeta, 15
                anni piú tardi). Keplero aveva mostrato una profonda armonia, e

                forse anche piú di questo, tra il Sole, le stelle fisse e lo spazio

                intermedio dove si muovono i pianeti, da una parte, e Dio Padre,
                Figlio  e  Spirito  Santo  dall’altra.  Questa  visione,  pur

                impallidendo  a  confronto  della  cosmologia  caleidoscopica  di
                Bruno, coincideva ciononostante con essa in punti chiave, che

                stavano a cuore all’Inquisizione: il sistema Copernicano, che se
                preso  letteralmente  confliggeva  con  le  Scritture,  e

                l’identificazione della Trinità con il Cosmo, che se sviluppata
                                                                             10
                logicamente  poteva  portare  al  panteismo .  Quando  Galileo
                venne  allo  scoperto,  alcuni  commentatori  acuti,  tra  i  quali
                Keplero, avrebbero colto delle somiglianze tra la sua visione del

                mondo e quella di Bruno. E non si trattava di un collegamento
                desiderabile.
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