Page 169 - Galileo. Scienziato e umanista.
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una breve e aspra confutazione delle tesi di colui che lo aveva
                tanto irritato    157 .

                    La ferocia del contrattacco di Galileo tradisce il suo estremo
                bisogno del denaro che il compasso gli portava: nel 1610 aveva

                venduto circa 300 copie dello strumento; a 150 lire ciascuno, gli
                avevano  reso  4500  lire  all’anno  per  oltre  un  decennio.  Se  le

                spese  per  i  materiali  e  per  lo  stipendio  di  Mazzoleni

                ammontavano  a  metà  di  tale  cifra,  ne  ricavava  al  netto  circa
                2000 lire o 400 ducati all’anno, cioè metà dello stipendio che

                percepiva dall’università in quel decennio. E prevedeva che le
                entrate  dovute  allo  strumento  sarebbero  aumentate:  militari  e

                poeti  cercavano  il  suo  consiglio  per  la  loro  arte;  da  Firenze
                arrivò  la  richiesta,  da  parte  di  un  generale  che  aveva  appena

                fatto  ritorno  da  un  assedio  vittorioso,  di  un  aiuto  per
                l’artiglieria;  da  Venezia  lo  raggiunse  la  richiesta  di  un  altro

                soldato, Pietro Duodo, di un corso di studi di matematica per
                una  nuova  scuola  militare  veneziana,  chiamata  Accademia

                Delia, in cui si sarebbe insegnato l’uso del compasso militare.
                Curiosamente, il primo docente di matematica dell’Accademia,

                Ingolfo  de’  Conti,  non  si  era  potuto  permettere  di  ricevere
                lezioni  private  da  Galileo         158 .  Sebbene  però  la  posta  in  gioco

                fosse alta, l’interesse economico da solo non sembra sufficiente

                a  spiegare  la  cattiveria  della  risposta  a  Capra,  che  lo  stesso
                Galileo, piú tardi, avrebbe giudicato eccessiva. Come risulterà

                chiaro, la causa mancante dev’essere cercata nelle stelle e in una
                questione d’onore.



                    2.3. La Chiesa.

                    C’era un altro traditore nella Scuola Galileiana. Il 21 aprile

                1604 Silvestro Pagnoni, che aveva lavorato per Galileo per un
                anno  e  mezzo  come  copista,  si  presentò  «spontaneamente»  –

                che significava spesso, come in questo caso, dietro esortazione
                del  proprio  confessore  –  davanti  all’inquisitore  piú  vicino.  La

                sua coscienza lo obbligava a confessare che il suo ex datore di
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