Page 172 - Galileo. Scienziato e umanista.
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dei Ricovrati, fece propria la causa: sfruttò l’occasione del
sermone quaresimale, in cui un gesuita si scagliava contro la
possibilità di discutere della dottrina della mortalità dell’anima
durante i corsi su Aristotele, per denunciare Cremonini e
alleggerire la propria coscienza.
I riformatori sapevano perfettamente che Belloni e
Cremonini avevano portato le dispute accademiche fino alla
rissa. Ordinarono ai rettori di porre fine ai procedimenti intentati
contro il piú grande tra i filosofi e il principale matematico della
loro università, «non convenendo massime che per particolari
inimicitie si servano gli uomini, a depressione d’altri, per
instrumento dell’officio dell’inquisitore, tanto importante et
riguardevole» 164 . L’inquisitore si disse d’accordo, senza dubbio
incoraggiato dall’aver saputo che Cremonini riceveva i
sacramenti con cadenza regolare, insegnava religiosamente in
Santa Giustina e considerava l’astrologia come priva di alcun
senso 165 . La causa contro Galileo venne archiviata con cosí
tanta fantasia che ci vollero quasi 400 anni perché ritornasse alla
luce; quella di Cremonini era stata inviata a Roma, dove andò
ad allungare le file delle denunce 166 . Per gli studiosi dell’Italia
della Controriforma i contatti con l’Inquisizione costituivano un
rischio sempre presente: spesso si trasformavano in un
ammonimento, un rimprovero o un allontanamento, e qualche
volta anche in una breve permanenza in prigione. Molte delle
accuse avevano poco a che vedere con la fede o la morale, ma
con gelosie personali e rese dei conti. Come al solito in Italia gli
esiti dipendevano dalle conoscenze della famiglia (gli
inquisitori avevano dei parenti) e dai contatti influenti (gli
inquisitori stavano a sentire i principi), cosí come anche
dall’acume e dalla capacità di giudizio dei burocrati del
pensiero corretto. L’Inquisizione era un fatto della vita, che
riguardava l’esistenza di molte persone, una sorta di terrorismo
di sfondo di basso livello, con cui si imparava a vivere a
seconda delle circostanze.