Page 163 - Galileo. Scienziato e umanista.
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progressione tipica di Galileo: da un interesse episodico in un
problema di fisica portato alla sua attenzione da amici o
studenti, allo sviluppo di strumenti per gli affari, per degli
omaggi o per la ricerca, fino ad alcuni risultati di tutto rispetto,
«miracolosi, maravigliosi», conferiti proprio quando potevano
essere di maggior beneficio per un povero professore 143 .
Gli studenti dell’accademia privata di Galileo
comprendevano molti stranieri, diversi dalla terra di Copernico,
e alcuni seguaci, una sorta di studenti già laureati, che avevano
motivo di trattenersi a Padova 144 . Fra questi ultimi, due monaci
del monastero benedettino di Santa Giustina, che divennero suoi
discepoli. Dom Girolamo Spinelli avrebbe collaborato con
Galileo e Querenghi nel 1605, in una risposta (firmata con
pseudonimi) a un filosofo che aveva avuto la sfrontatezza di
contestare dei matematici; dom Benedetto Castelli (tav. 9)
divenne quasi un figlio per Galileo, un consigliere in cui egli
riponeva grande fiducia, un agente personale e, a sua volta, un
collaboratore che si firmava con uno pseudonimo. Austero ma
non privo di senso dell’umorismo, devoto e assolutamente leale,
una volta propose, da bravo monaco, di bruciare i libri dei
nemici di Galileo 145 . Il piú in vista tra questi malfattori fu un
altro seguace, Baldassar Capra, che commise il peccato di
pubblicizzare lo strumento dalla cui vendita Galileo ricavava il
maggiore profitto, il suo compasso geometrico e militare, senza
preoccuparsi di dichiarare che lui, Capra, non ne era stato
l’inventore. Lo strumento consentiva a chi lo usava di calcolare
velocemente molte cose utili. Per proteggere il proprio
monopolio, Galileo dava a ciascun acquirente una copia
manoscritta delle indicazioni su come usarlo; dato che il
manualetto di istruzioni non conteneva figure, non aveva molto
senso senza lo strumento. Con entrambi, «chiunque, dotato di
intelligenza nella media», avrebbe potuto utilizzarlo 146 .
Vediamo.
Il compasso di Galileo è costituito da due bracci piatti, su cui