Page 142 - Galileo. Scienziato e umanista.
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conducono l’amante per via gentil a Dio»; sottolineò descrizioni
                delle bellezze femminili, in particolare i capelli, specialmente se

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                virtude»;  «donna  senza  honor  non  è  donna,  né  viva» .  Nelle
                sue ultime volontà, stilate nel 1570, l’onesta Veronica lasciò un
                legato  a  una  piccola  bambina,  forse  un’infante  che  aveva

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                adottato,  che  lasciava  alle  cure  del  «M…i»,  forse  Morosini .
                Come  sappiamo,  Galileo  era  in  rapporti  cordiali  con  un  ramo
                della  famiglia  Morosini;  era  anche  legato  ai  Venier,  due  dei

                quali  facevano  parte  del  circolo  dei  Morosini;  uno  di  loro,
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                Sebastiano, divenne un suo utile e buon amico . Si tratta di una
                coincidenza del tutto casuale e priva di alcun significato che la
                piccola beneficiaria del lascito di Veronica si chiamasse Marina,

                e che avesse circa 30 anni nel 1600, proprio come la Marina di
                Galileo in quell’anno giubilare.

                    C’è un lungo poema attribuito a Galileo a proposito di una
                discussione fra innamorati, di cui il corteggiatore si assume la

                colpa. I critici lo fanno risalire al 1599, o forse a qualche anno
                dopo. Il poeta, malato d’amore, non è contento della situazione

                in cui si trova. In una strofa scrive come se fosse un astronomo
                atteso al varco dalla fisica:




                      Il Ciel m’alzò verso le stelle ’l volto
                      E, come bellezze eterne,

                      Alle rote superne
                      Mi chiama; io le sue voci non ascolto,

                      Anzi, a terra rivolto,
                      Sol nell’umana indegnità m’affiso;

                      Un volto, un guardo, un riso,

                      Ho fatto le mie stelle ed il mio cielo,
                      E in una chioma bionda

                      Pare che piú s’asconda
                      L’anima mia che nel suo proprio velo.

                      Cosí dal mio pensiero,
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