Page 140 - Galileo. Scienziato e umanista.
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parente  maschio,  rimane  un  mistero.  Veronica  imparò
                certamente  qualcosa  da  sua  madre,  che  le  insegnò  la

                prostituzione,  ma  per  quasi  tutto  il  resto  fu  probabilmente
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                un’autodidatta .  Le  donne  nelle  condizioni  di  Veronica
                avevano  poche  scelte  attraenti  per  la  vita:  potevano  mettere
                insieme  una  dote,  entrare  in  un  convento  o  lavorare  per  la

                strada.  La  dote  era  fondamentale:  piú  grande  era,  piú  in  alto

                poteva  puntare  la  futura  sposa;  senza  una  dote,  poteva
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                difficilmente  puntare  da  qualche  parte .  La  vita  stessa  di
                Galileo  sarebbe  stata  segnata  dall’inflazione  delle  doti  negli
                anni della sua maturità.

                    Alcune  cortigiane  riuscivano  a  risparmiare  abbastanza  da
                mettere insieme una dote e sposarsi. Forse la madre di Veronica

                fu  una  di  queste  capitaliste:  aveva  abbastanza  per  dare  a
                Veronica una dote di 100 scudi in contanti, e beni per un valore

                almeno pari a questo, con cui si poté permettere di acquistare un
                dottore maturo per la propria giovane figlia. (Si trattava piú o

                meno della stessa somma che Vincenzo Galilei aveva ricevuto
                per  prendere  con  sé  la  sua  gentile  Giulia).  Il  matrimonio  di

                Veronica  non  fu  un  successo.  Rientrata  nel  mondo  senza  una
                dote,  al  ritmo  di  2  scudi  ad  appuntamento  guadagnò

                rapidamente  abbastanza  da  riuscire  a  stilare  un  testamento

                (all’età  di  18  anni!)  per  trasformare  il  proprio  legatario  in
                un’organizzazione benefica che distribuiva doti di 25 scudi alle
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                ragazze povere .  Galileo,  piú  tardi,  fece  un’analoga  opera  di
                bene,  e  cosí  anche  Sagredo.  Alcuni  lasciti,  tuttavia,  non

                potevano fare molto contro la pressione a vendersi e, nel caso ci
                fosse qualcosa da vendere, contro il desiderio dei giovani patrizi

                di  comprare.  Anche  lo  Stato  aveva  un  interesse  in  queste
                transazioni, poiché contribuivano a prevenire l’adulterio tra le

                classi piú alte e potevano essere tassate. Si diceva che le entrate
                fiscali su questa forma di commercio mantenevano una dozzina

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                di galere .
                    A Venezia c’erano circa 200 cortigiane oneste tra forse 10
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