Page 136 - Galileo. Scienziato e umanista.
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mi vergognerò confessarlo: ma me ne glorio, per non haver
conosciuto in mia vita, di quanti sia andato visitando, mentre
sono ito vedendo il mondo, et altri in Napoli han visitato me, né
il piú ingegnoso, né il piú dotto, nato solo a divorarsi tutte le
scienze, non solo honore, splendore, et ornamento di quella
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sublime, et inclita Venetiana Republica, ma dell’Italia tutta» .
Sarpi era un uomo di mondo, oltre a esserne l’ornamento: era
stato a Roma a rappresentare il proprio ordine in Vaticano, e
aveva avuto modo di conoscere in prima persona le espressioni
piú rigide della Controriforma e dello spirito tridentino, oltre
che le affermazioni papali piú stravaganti in tema di supremazia
sui principi. Affermazioni cosí stravaganti, quelle di Sisto V
(1585-90), che il papa quasi richiamò alla disciplina
l’inflessibile gesuita Bellarmino, futuro cardinale inquisitore e
ora santo, per il lassismo delle sue vedute sulle prerogative
papali. Considerate le successive relazioni con Sarpi, con cui fu
in rapporti amichevoli a Roma, e con Galileo, il suo commento
sulle politiche tiranniche di papa Sisto suona profondamente
ironico: «Queste sono le cose che hanno fatto perdere la
Germania, e metteranno un giorno l’Italia in pericolo di
perdersi». Sarpi sfruttò il tempo passato in Vaticano per studiare
Copernico e Della Porta, prima di fare ritorno a Venezia nel
1588 per proseguire i propri sforzi per riformare i serviti. I suoi
confratelli mostrarono il loro apprezzamento denunciandolo
varie volte al Sant’Uffizio con un misto di accuse serie e
stupide: per aver indossato il taglio sbagliato di vestiti da
lavoro, per aver omesso di pronunciare una certa preghiera, ma
anche per le sue frequentazioni di ebrei e francesi, oltre che per
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aver covato simpatie protestanti e perfino ateistiche .
Intorno al 1600 Sarpi cercò di ottenere una diocesi tranquilla
per potervisi ritirare a studiare. Papa Clemente VIII, su cui
aveva fatto una notevole impressione, era propenso a
concedergliela; ma Possevino, che si trovava con lui ed era
estremamente sensibile al minimo sentore di calvinismo,