Page 134 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Galileo scoprí presto a Venezia altre località per svagarsi, piú
divertenti dell’Arsenale. Uno fu il palazzo dei fratelli Morosini,
Andrea (piú tardi uno storico ufficiale di Venezia) e Niccolò,
sul canal Grande, vicino a San Luca. Il loro palazzo era sede di
un salotto che surclassava, per la qualità dei suoi ospiti, quello
tenuto da Pinelli a Padova, nella sua celebre biblioteca. Futuri
dogi, patrizi colti e professori universitari, in numero di 20 o 30,
si riunivano per conversare liberamente di un gran numero di
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argomenti . Discutevano molto liberamente di politica: il
circolo dei Morosini comprendeva i vertici del partito che era in
quel momento ampiamente a capo dello Stato, in particolare i
futuri dogi Leonardo Donà e Niccolò Contarini. Questi giovani,
come si chiamavano fra loro, focalizzavano le loro politiche
sull’ostilità nei confronti di Roma, della Spagna e dei gesuiti, e
sulla promozione di buoni rapporti con gli Stati oltre la
penisola, in particolare la Francia. La loro idea di cattolicesimo
risaliva a Erasmo, flirtava con i protestanti e si opponeva allo
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spirito tridentino . Sebbene la famiglia Morosini fosse potente,
non prevaleva sempre nei momenti importanti. Uno dei
frequentatori abituali del salotto, prima dell’arrivo di Galileo, fu
il famigerato Giordano Bruno, le cui eresie dogmatiche
muovevano da idee copernicane, o spesso le facevano proprie
insieme ad altre. Sebbene tali nozioni non fossero giudicate
eretiche in sé stesse, chiunque le incoraggiasse poteva essere
sospettato di essere colpevole per le sue frequentazioni, e
l’orrore per la morte di Bruno sul rogo a Roma, nel 1600,
raccomandava prudenza agli innovatori. La lezione fu piú dura
per quanti sapevano che molti membri dell’influente circolo dei
Morosini, Donà compreso, si erano opposti con forza
all’estradizione di Bruno a Roma, ma non ebbero abbastanza
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potenza di fuoco per sconfiggere l’Inquisizione .
Un altro frequentatore abituale dei Morosini, il servita Sarpi
(tav. 10), avrebbe costituito per il Vaticano una minaccia piú
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seria di Bruno . Un aneddoto riportato dal confratello servita,