Page 132 - Galileo. Scienziato e umanista.
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marinara di Venezia stava attraversando un periodo alquanto
difficile in mare aperto. Nonostante la vittoria della Lega Santa
(in cui Venezia era alleata con la Spagna e con la Santa Sede)
sulla flotta turca a Lepanto, nel 1571, il Mediterraneo orientale
rimaneva un posto pericoloso. I pirati turchi e i loro colleghi
olandesi e inglesi facevano prigionieri mercanti veneziani in
numero sempre crescente. Nel tentativo di mitigare la minaccia,
almeno in Adriatico, i veneziani riprogettarono le proprie navi
da guerra perché fossero piú veloci e manovrabili. Fino alla
battaglia di Lepanto nelle triremi veneziane sedevano tre uomini
per ogni panca, ognuno con il proprio remo. Questo si adattava
a un regime in cui la maggior parte delle persone impiegate
sulle navi non era costituita né da prigionieri né da schiavi.
Dopo Lepanto, anche i veneziani adottarono il sistema utilizzato
da altre marine militari e fecero ricorso a prigionieri, che
venivano incatenati in gruppi fino a otto uomini per ogni
singolo remo. Questo sistema riduceva gli effetti delle
differenze fra i singoli rematori, e proponeva di utilizzare gruppi
di otto rematori come una sorta di complesso ingranaggio
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all’interno di una grande macchina . Gli ufficiali dell’Arsenale
di Stato, che costruivano tutte le navi da guerra veneziane,
volevano sapere se una qualunque modifica della lunghezza,
della forma e del supporto dei remi, oltre che della situazione e
della tecnica utilizzata dai rematori, potesse migliorare
l’efficienza di tale ingranaggio.
Nel 1593 Contarini, da poco arrivato all’Arsenale, chiese a
Galileo in che modo Archimede avrebbe distribuito le squadre e
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i loro remi . Era importante il luogo dove era posizionato lo
scalmo? Galileo rispose di no, dato che il remo si comporta
come una leva, e dunque conta solo il rapporto delle distanze
delle forze dal fulcro. Contarini deve essersi sentito fortunato ad
avere a disposizione un matematico di quella statura, dato che
Galileo, per suo stesso riconoscimento, era forse la prima
persona a comprendere il meccanismo delle remate. La