Page 133 - Galileo. Scienziato e umanista.
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spiegazione standard, offerta da Aristotele nei suoi Mechanica,
presentava il mare come la resistenza, il rematore come la forza
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e lo scalmo come il fulcro . Nella versione di Galileo, la nave,
che agiva nel punto di appoggio del remo, costituiva la
resistenza; l’acqua, nel momento i cui il remo la fendeva, era
invece il fulcro. Contarini replicò che ci sarebbe stato bisogno
di prendere in considerazione molto piú di questo: l’altezza dei
banchi di remata, la lunghezza e il contrappeso del remo, il
principio che il corpo del remo occupava un terzo della sua
lunghezza complessiva, e che la potenza richiesta variava in
base alla posizione lungo il corpo del remo stesso. Forse Galileo
provò a prendere in considerazione questi fattori. Probabilmente
aveva imparato che allungare i remi delle galere non avrebbe
funzionato, poiché se fossero stati convenientemente lunghi si
sarebbero spezzati, a meno di non renderli tanto spessi che i
rematori non fossero poi in grado di muoverli: di nuovo un
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problema di dimensioni ! Galileo fece visita all’Arsenale per
vedere le galere in costruzione: le operazioni in un impianto di
60 acri, che potevano dare lavoro a 3000 uomini e produrre 50
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navi al mese, fecero su di lui un’impressione duratura .
Mentre era impegnato in queste sfide della meccanica,
Galileo presentò domanda per un brevetto relativo a una pompa,
azionata da un cavallo, in grado di produrre un flusso continuo
d’acqua per irrigare i campi. Ottenne un monopolio per
vent’anni; una pompa di questo tipo venne installata nel
giardino dei Contarini. Agli stessi anni, 1593-94, risalgono due
trattati pratici di architettura militare, che fossero originali
dimostrano la preoccupazione di Galileo di fornire ai suoi nuovi
patroni i consigli pratici che essi si aspettavano da un
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matematico che si meritava di essere tenuto . Galileo continuò
a fare affari con i Contarini attraverso il loro agente a Padova,
che comprava vino da Galileo, fece da padrino alle sue figlie e,
forse, aiutò a stilare il contratto di matrimonio della sorella di
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Galileo, Livia .