Page 139 - Galileo. Scienziato e umanista.
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parte di queste informazioni viene da lettere scritte dopo che
Galileo aveva lasciato Padova. Dato che però Sagredo non
aspettò la mezza età per cominciare con le bevute, possiamo
supporre che lui e suo fratello Galileo assaporarono insieme i
piaceri di Venezia da giovani. Anche Galileo era un esperto
conoscitore di vino, e beveva piú del malinconico studioso di
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quello che chiamava «il calor del sol che si fa vino» .
1.4. Un po’ di immaginazione.
Seguire Galileo e Sagredo tra le ragazze di Venezia richiede
una certa dose di immaginazione. Abbiamo degli indizi: una
delle attrazioni preferite e piú celebri di Venezia, nel XVI secolo,
erano i suoi gruppi di cortigiane. Le donne al livello piú alto di
questa attività, le cortigiane oneste, che provvedevano ai
bisogni dei patrizi e dei visitatori di alto livello, possedevano
qualità intellettuali, oltre che fisiche. Quelle tra loro che
parlavano piú amabilmente si facevano pagare per la
conversazione «quanto per l’intero affare» (come Montaigne
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imparò con suo grande stupore) . Una cortigiana onesta era in
grado di cantare e di suonare il liuto, di leggere e di scrivere e,
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in alcuni casi ben studiati, di recitare e di comporre poesie . Il
caso piú noto di cui ci è giunta notizia è quello di Veronica
Franco, i cui clienti comprendevano Enrico III di Francia e altri
dignitari di grado inferiore; le sue poesie, che vennero
pubblicate, godettero di una qualche popolarità tra i gruppi di
uomini colti che ella frequentava; e la cui storia romanticizzata
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è ora disponibile a tutti su Dvd . Possiamo ragionevolmente
collocare persone come Sagredo fra i clienti delle cortigiane
oneste.
Dall’altra parte troviamo invece ragazze di buona famiglia, o
– come nel caso di Veronica – comunque appartenenti alla
borghesia, la fonte di tutte le professioniste in attività a Venezia.
Dove ricevessero la loro educazione, in una società in cui anche
le donne nobili erano poco istruite, a meno che lo fossero da un