Page 144 - Galileo. Scienziato e umanista.
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O di strania virtude alto valore,

                      Dalle lagrime trar fiamma vorace!
                      Tal arde il sol mentre i possenti rai

                      Frange per entro una fredda acqua pura,
                      Che tra l’esca risplenda e il chiaro lume.

                      Oh cagion prima de’ miei dolci guai,
                      Luci, cui rimirar fu la mia ventura,

                      Questo è vostro e del sol proprio costume  91 !



                    L’analogia  ottica  zoppica  forse  un  po’,  ma  il  messaggio
                sembra chiaro: il povero poeta, armato di immagini tratte dalla

                filosofia naturale, insegue una provocante bellezza bionda dagli
                occhi  seducenti.  Le  bionde  costituivano  il  tipo  di  ragazze

                preferito  nel  Furioso,  nei  poemi  di  Galileo  e  nei  dipinti  delle
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                cortigiane .  I  procedimenti  per  diventare  biondi  erano  un
                ingrediente  di  base  della  magia  naturale:  Della  Porta  ne
                presentava  diversi,  oltre  a  prescrivere  un  colorante  fatto  di

                miele,  fecce  di  vino  bianco,  olio,  celidonia,  robbia,  semi  di

                cumino,  zafferano  e  briciole  di  bosso.  Applicare  ai  capelli  e
                lasciarlo cosí per 24 ore; sciacquare quindi con una lisciva di
                gambi di cavolo, cenere e paglia d’orzo, «ma la paglia di secale

                è migliore, perche secondo la continua esperienza delle donne fà

                il  capel  biondo,  e  risplendente».  Per  la  tintura,  occorreranno
                                                                                            93
                acqua e sapone, paglia di orzo, fieno greco e tabacco . Buona
                fortuna.
                    Durante i suoi primi anni a Padova Galileo scrisse dei piaceri

                e delle sofferenze d’amore. Riprese a lavorare a una commedia
                cominciata forse a Pisa, la cui trama (relativamente semplice)

                vede  come  protagonisti  Orazio,  figlio  del  ricco  commerciante
                Cassandro, e Fiammetta, figlia di un certo Frosino, innamorati

                l’una  dell’altro.  Cassandro  proibisce  il  matrimonio;  Orazio,
                disperato,  si  allontana.  Ritorna  tre  o  quattro  anni  piú  tardi,

                travestito da donna, diventa un servitore nella casa di Frosino «e
                gode  la  figliuola  amata».  Frosino  si  innamora  di  Orazio,
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