Page 136 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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intravide  una  versione  geometrica,  anch’essa  già

                anticipata verso il 1360 da Oresme nel Trattato sulla

                raffigurazione delle potenze e delle misure, in cui gli


                integrali  corrispondono  alle  aree:  ad  esempio,  nel

                caso del moto uniformemente accelerato la velocità

                lineare  corrisponde  a  una  retta  che  passa  per

                l’origine, e identifica un triangolo avente per base il

                tempo t e per altezza la velocità finale ct, e dunque

                                                        2
                per  area  lo  spazio  ct /2.  O,  se  si  preferisce,  un
                rettangolo avente per base il tempo t e per altezza la


                velocità media ct/2, ovviamente con la stessa area.

                     Una  volta  ottenute  le  equazioni  del  moto

                uniforme  e  uniformemente  accelerato,  basta

                combinarle per ottenere le equazioni della balistica,

                annunciate da Galileo in una lettera dell’11 febbraio

                1609  ad  Antonio  de’  Medici  e  dimostrate  nella

                quarta  giornata  dei  Discorsi.  Anzitutto,  quelle  del

                moto  di  un  proiettile  sparato  in  orizzontale  da

                un’altezza h e con velocità v sono semplicemente:











                dove g è l’accelerazione di gravità. Ponendo y uguale

                a zero si ricava il tempo di caduta che, com’era già


                stato anticipato nel Dialogo (181), non dipende dalla

                velocità  iniziale  del  proiettile  (perché  essa  non

                compare nella seconda equazione). Usando il tempo





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