Page 138 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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traiettoria di tiro è in realtà un’ellisse, con il centro
terrestre in uno dei fuochi, e non una parabola. Ma
sia un’ellisse sia una parabola si possono
approssimare bene localmente mediante un cerchio,
essendo entrambe sezioni coniche: non per nulla,
prima di Galileo la traiettoria di un proiettile veniva
considerata circolare.
A proposito di approssimazioni, un esempio
significativo di quanto ci si possa sbagliare è il
«calculo esatto», effettuato nel Dialogo (250-51), del
tempo di caduta libera dalla superficie della Luna al
centro della Terra. Galileo prende in giro Simplicio,
che pensava fosse di 6 giorni, e gli comunica che
«facendo il computo sopra l’esperienza e non su per
le dita» il tempo è di «ore 3, minuti primi 22 e 4
secondi». E invece, tenendo conto della gravità non
uniforme, è di 4 giorni, 19 ore e 30 minuti circa:
dunque, di gran lunga più vicino alla stima di
Simplicio che alla sua!
Un’altra ipotesi del discorso, questa volta non
nascosta, è che il moto si effettui nel vuoto: in un
mezzo come l’aria, al peso (che dipende
dall’accelerazione di gravità e dalla massa del corpo)
si oppone l’attrito (che dipende dalla velocità, dalla
sezione del corpo e dalla densità del mezzo). Galileo,
pur non potendo derivare questa volta l’equazione
esplicita per mancanza della necessaria tecnologia
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