Page 143 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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quando il contrasto dell’aria e della corda o di altri accidenti
l’impediscono.
Per curiosità, cadendo liberamente e senza attriti
da un punto della superficie terrestre, si arriva agli
antipodi in 42 minuti, e in altrettanto tempo si torna
al punto di partenza. In una bella manifestazione di
isocronia, nello stesso tempo si scivola anche senza
attriti su un piano inclinato che unisca due punti
qualunque della superficie terrestre, e si orbita
liberamente attorno alla Terra radenti alla sua
superficie.
La prima giornata dei Discorsi non è però
concentrata su un unico tema, diversamente dalle
ultime due. Anzi, nel miglior stile del Tristram
Shandy, è programmaticamente dedicata alle
divagazioni, con la dichiarata scusa che «le
digressioni possono arrecarci la cognizione di nuove
verità, più belle delle primariamente cercate
conclusioni» (18): un procedere che Cartesio, in una
lettera dell’11 ottobre 1638 a padre Marin Mersenne,
bollò invece come il sintomo di un pensiero
incompiuto, disordinato e aneddotico. L’opinione di
Galileo era invece di aver «aperta la porta ad una
nuova contemplazione, piena di conclusioni infinite
ed ammirande, le quali ne i tempi avenire potranno
esercitare altri ingegni» (247).
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