Page 144 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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E così fu, effettivamente, per molti degli
argomenti da lui toccati nei Discorsi, quasi tutti nella
prima giornata: il peso dell’aria, evidenziato da
Evangelista Torricelli nel 1644 con il barometro; il
metodo degli indivisibili, culminato nel lavoro del
1647 di Bonaventura Cavalieri; la velocità della luce,
misurata da Ole Rømer nel 1676 usando il satellite Io
di Giove; la forma della catenaria, determinata da
Johann Bernoulli, Christian Huygens e Gottfried
Leibniz nel 1691; la coesione dei liquidi, regolata
dalla legge enunciata da Thomas Young nel 1805 e
provata da Pierre Simon de Laplace nel 1806; la
proprietà isoperimetrica del cerchio, dimostrata da
Jakob Steiner nel 1838; la fisiologia del suono,
sistematizzata da Hermann Helmholtz nel 1862; i
paradossi dell’infinito, risolti da Georg Cantor nel
1878; la necessità di unità di misura universali,
recepita con l’adozione del sistema metrico decimale
MKS nel 1889; la forza della percossa, formalizzata da
Oliver Heaviside nel 1893 con la funzione δ; e così
via.
La seconda giornata, invece, tratta dell’altra delle
«due nuove scienze» annunciate nel titolo dei
Discorsi, insieme alla dinamica del moto: la statica
della resistenza dei materiali e la determinazione
delle condizioni che ne provocano la rottura. Galileo
discute in particolare il problema dei cambiamenti di
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