Page 149 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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contribuiscono a definirlo più come un grande
sperimentatore che come un grande teorico:
diversamente dal suo contemporaneo Keplero, del
quale si potrebbe dire l’esatto contrario.
Il più grave ed evidente di questi errori è
sicuramente la teoria delle maree, che ironicamente
Galileo considerava il colpo di grazia da lui inferto al
sistema tolemaico. Egli la espose nella quarta
giornata del Dialogo sopra i due massimi sistemi del
mondo, che come sappiamo doveva chiamarsi
Dialogo sul flusso e reflusso dei mari, e cambiò titolo
solo per richiesta di Urbano VIII: la teoria era infatti
basata sui moti terrestri e andava direttamente
contro le superstizioni della Chiesa.
La sua gestazione è però di molto precedente il
libro incriminato: già nel 1616 Galileo l’aveva
esposta nel Discorso sul flusso e reflusso del mare
inviato al cardinale Alessandro Orsini, e forse l’aveva
elaborata addirittura agli inizi della sua carriera. È
possibile che vi sia arrivato osservando, nel periodo
padovano, il fenomeno che poi descrisse nel Dialogo
(451):
Salviati. Figuriamoci una barca venirsene con mediocre
velocità per la Laguna, portando placidamente l’acqua della
quale ella sia piena, ma che poi, o per dare in secco o per altro
impedimento che le sia opposto, venga notabilmente
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